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Maria Teresa Armosino “scippa” 40 milioni di euro avanzati da “Torino 2006”. Critiche bipartisan

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Scippatori sono coloro che pretendono di utilizzare soldi pubblici senza che venga assicurata la massima trasparenza circa il loro impiego”. Così commenta Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti, in merito alla discussione di ieri alla Commissione Bilancio sul provvedimento relativo alle disposizioni per la valorizzazione e la promozione turistica delle valli e dei comuni montani sede dei siti dei giochi olimpici invernali “Torino 2006”. Dubbi e incertezze sullo stanziamento dei fondi olimpici e sugli enti che dovrebbero gestirli in Piemonte.Armosino e Idv sono “i nemici del Piemonte”, secondo quanto riportato da gran parte di molti suoi colleghi dopo la discussione in commissione. Oggetto della discordia i 40 milioni di euro residui dell’Agenzia Torino 2006, fino ad oggi inutilizzati e vincolati a opere manutenzione e riutilizzo degli impianti, anche per incentivare iniziative di promozione turistica dei territori su cui si trovano le varie strutture. Contro la deputata pidiellina astigiana la Lega e, in particolare il parlamentare Davide Cavallotto secondo il quale la Armosino blocca l’utilizzo di questi fondi avanzati dalle olimpiadi che, tramite qualche “inciucio” potrebbero andare alla capitale per sponsorizzare Roma 2020 invece di restare in Piemonte.

“Non credo che gestire oculatamente il denaro pubblico – sostiene Armosino – e realizzare, ove possibile, economie e risparmi, possa essere definito scippo. I soldi risparmiati non sono sprecati, né tantomeno persi.  Scippatori sono semmai coloro che pretendono di utilizzare soldi pubblici senza che venga assicurata la massima trasparenza circa il loro impiego. Credo, a maggior ragione nella stagione economico finanziaria che stiamo vivendo, che sia  inoltre giusto destinare risorse non solo alle aree olimpiche ma a tutto il “sistema neve” del Piemonte, che mi risulta essere in difficoltà e, più in generale, a prevenire il dissesto idrogeologico nelle aree montane e svantaggiate di tutto il Piemonte, facendo gestire questi fondi direttamente  dalla Regione.

I nemici del Piemonte e degli italiani  sono altrove; non mi preoccupa la posizione di solitudine rappresentata dalla mia tesi mentre faccio rilevare che tutti gli strali e gli anatemi nei miei confronti omettono di indicare il dato più rilevante, e cioè che il rappresentante del Governo in Commissione Bilancio ha espresso, allo stato, il parere contrario della Ragioneria Generale, così bloccando l’automatismo del provvedimento. Compito dei colleghi torinesi è dunque quello di far cambiare, in modo motivato, parere alla Ragioneria dello Stato”.

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