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Processo Eternit: cronaca di una sentenza storica

Redazione Quotidiano Piemontese

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13 febbraio 2012: il giorno della tanto attesa sentenza del processo Eternit a Casale Monferrato. E’ il primo punto fermo di una storia che ha portato morti e dolore nel Monferrato,  ma anche la risposta di una città  e di un territorio che ha difeso la sua dignità e la sua tragedia, che ha chiesto e chiede civilmente e dignitosamente giustizia. La cronaca di QP dal Palazzo di Giustizia di Torino e da Casale Monferrato.La sentenza: 16 anni ai due imputati, 95 milioni di euro di risarcimento ai parenti. La sentenza Eternit su Twitter – La fotogallery di Davide Mazzocco – La vignetta di Vauro

15.30 “Gli imputati non si sono limitati ad accettare il rischio che il disastro si verificasse e continuasse a verificarsi, ma lo hanno accettato e lo accettano ancora oggi”, aveva detto Raffaele Guariniello nella sua arringa finale chiedendo una condanna a 20 anni di reclusione per entrambe gli imputati per quella che aveva definito “una tragedia immane” che ”ha colpito popolazioni di lavoratori e di cittadini che continua a fare morti e si è consumata in Italia e in altre parti del mondo con una regia senza che mai nessun tribunale abbia chiamato i veri responsabili a risponderne”. ”Si addebita a Eternit – aveva aggiunto – di aver causato un disastro nei suoi stabilimenti e per la popolazione, che ancora oggi continua a verificarsi giorno dopo giorno per consapevole volonta’ dei suoi proprietari”.

12,30 ”Siamo fiduciosi che i risarcimenti siano talmente elevati da vanificare il business dell’amianto”. Queste le parole in aula di Nicola Pondrano, leader casalese del movimento contro l’amianto. Con lui Bruno Pesce, rappresentante Afeva: ”Speriamo che la sentenza possa rispecchiare quanto emerso durante il processo, che è anche più grave di quanto ci aspettassimo”. In aula anche il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi: ”Oggi ci aspettiamo una condanna esemplare che serva da monito per fare in modo che il dramma vissuto a Casale non si ripeta in altri luoghi”.

12,00 In aula – ovviamente – anche ex operai sopravvissuti alla lenta strage. Come Pietro, 66 anni, di origini siciliane, rappresentante Afeva: “Spero che siano condannati”, confida ai cronisti in aula. ”Nel mio reparto lavoravamo in trenta, ma ora siamo rimasti in due, tutti gli altri sono morti per malattia e anch’io ora ho paura di morire perchè ho visto tanti amici e colleghi morire per amianto”.

10,00 Il presidio dell’associazione Voci della Memoria davanti al tribunale è affollatissimo: ci sono anche ex operai della Thyssen e familiari delle vittime della strage di Viareggio. Di fronte al palazzo anche un gazebo in cui l’associazione Terra del Fuoco e gli Studenti Indipendenti offrono bevande calde. Numerosi anche i militanti della sinistra radicale, dal Prc a Sinistra critica.

9,35 La corte si è ritirata – e vi resterà fino alle 13,15 – in camera di consiglio. L’avvocato Zaccone ha rinunciato alle repliche.

9,25 Inizia l’udienza. Duemilacentonovantuno morti, 665 malati a causa di patologie correlate all’amianto, 6.400 richieste di costituzione di parte civile, quasi tutte accolte: il processo Eternit è la più grande causa in materia che si sia mai svolta in Europa.

9:11 Sono entrati in aula Guariniello e Caselli circondati dai giornalisti. L’udienza partità in ritardo per la confusione dovuta alle tante persone in aula, molto più dei 400 posti a disposizione.

8:24 A palazzo di Giustizia stanno entrando gli avvocati. Le forze dell’ordine smistano la folla che vuole assistere alla sentenza nelle quattro sale disponibili. Molte televisioni e molta stampa italiana ed estera. Si attende l’intervento dell’avvocato Zaccone della difesa.

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