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Cultura

“Lavori in corto”: un concorso per promuovere il cinema interculturale

Redazione Quotidiano Piemontese

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C‘è chi lascia il proprio Paese perchè non trova lavoro, chi lo fa per fuggire dalla guerra o dalla miseria. A volte sono gli stessi italiani, che oggi cercano un futuro lasciando la propria patria. Molti di più sono però gli immigrati in Italia, che nel solo Piemonte sono in quasi 400.000 e di provenienza soprattutto rumena, albanese e marocchina (dati Osservabiella.it sul rapporto 2011 di Caritas e Fondazione Migrantes). “Lavori in corto” è un concorso di cortometraggi, rivolto a giovani registi che operano nella provincia di Torino, che intende trattare proprio questo argomento per quanto riguarda il lavoro. Ossia il primo impegno che, per riuscire a vivere, viene sottoposto ai nuovi immigrati in Italia.

 “Lavori in corto” è un progetto, ma è anche un concorso, che nasce dalle idee dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema e dell’Associazione Riccardo Braghin. Con questo progetto le due associazioni intendono infatti promuovere un concorso di cortometraggi in cui la tematica proposta è quella del lavoro come mezzo di inserimento sociale, in particolare per quanto riguarda le persone emigrate e immigrate, con l’intento di sensibilizzare la popolazione nei confronti della tematica e offrire visibilità a giovani emergenti (entro i 35 anni di età). Il primo classificato riceverà un premio in denaro di 1.500 euro.

 Abbiamo raccolto in via esclusiva, nella seguente intervista doppia, alcuni commenti dei promotori del progetto: Eugenio Gruppi dell’Associazione Riccardo Braghin e Vittorio Sclaverani, dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema.

Come mai avete deciso di realizzare questa iniziativa?

Eugenio Gruppi: «Le motivazioni fondamentali sono state quelle di dare il nostro contributo per offrire nuove possibilità di espressione a giovani amanti del cinema e di sviluppare tematiche sociali molto care alla nostra organizzazione come quella del lavoro e dell’immigrazione».

Vittorio Sclaverani: «E’ nata dall’incontro tra le due associazioni che organizzano il concorso; AMNC e Associazione Braghin che hanno ragionato partendo dalle proprie storie e percorsi e da quella personale di Riccardo Braghin per individuare un tema, quale quello del lavoro come forma di inclusione sociale, soprattutto per i nuovi cittadini, per stimolare i giovani filmmakers del territorio a documentare e raccontare la realtà che ci circonda».

Trovate, in questo progetto, analogie e/o differenze con altre iniziative da voi proposte sul tema del lavoro e dell’interculturalità?

Eugenio Gruppi: «E’ la prima iniziativa che prendiamo su questo tema specifico, di analogo ad altre nostre attività c’è la ricerca di rapporti con realtà giovanili, per favorire il confronto di esperienze tra generazioni diverse».

Vittorio Sclaverani: «L’AMNC si occupa principalmente di promuovere e valorizzare la memoria storica cinematografica del nostro territorio che da sempre ha espresso autori capaci di indagare e analizzare le contraddizioni della nostra città, in particolare quelle legate al mondo del lavoro (Armando Ceste, Daniele Segre, Giacomo Ferrante, Daniele Gaglianone, ecc.) e ne è un esempio la proiezione di “Privilegi operai” di Crua e Canale del 16 gennaio scorso al Cinema Massimo. Per quanto riguarda i nuovi cittadini da pochi anni si è instaurata una collaborazione con le associazioni romeni ed albanes – rispettivamente la prima e la quarta comunità più numerosa presente sul territorio – e attivato corsi presso il Centro Interculturale della Città di Torino».

Quali sono le vostre aspettative da questo progetto?

Eugenio Gruppi: «Naturalmente speriamo che ci sia una forte partecipazione e che almeno alcuni dei film da noi premiati possano avere un’ampia visibilità».

Vittorio Sclaverani: «Stimolare il maggior numero di giovani autori a confrontarsi su queste tematiche e scoprire attraverso i loro piccoli film che esiste una vasta pluralità di esempi di dialogo e non solo casi di conflittualità, come spesso emerge dai mezzi di comunicazione più classici quali tv e giornali».

A questo punto ai nostri lettori non resta che partecipare o diffondere l’invito agli eventuali amici registi. La scadenza entro la quale inviare le proprie opere è fissata per il 15 aprile 2012. Per maggiori informazioni vi rimandiamo alla pagina Facebook “Lavori in corto”, altrimenti è disponibile l’e-mail lavorincorto@gmail.com.

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