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Cronaca

Agguato Musy: l’uomo che ha sparato voleva uccidere il consigliere dell’Udc

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ha sparato per uccidere l’uomo che la mattina del 21 marzo, a Torino, ha teso un agguato al consigliere comunale Alberto Musy: uno dei proiettili è stato addirittura indirizzato alla testa ed è la causa della lesione cranica riportata dal consigliere. Lo ha accertato l’esame medico legale sulle ferite.Gli specialisti della polizia scientifica e della procura hanno ricostruito la dinamica dell’attentato confermando che Musy ha tentato di disarmare l’aggressore. La più grave delle ferite è alla testa, un colpo di striscio che ha provocato un grave ematoma.

Fonti della magistratura assicurano intanto come la pista politica sia praticamente da escludere: si indaga sul privato dell’uomo e non esclusivamente per questioni legate alla sua professione di avvocato.

Musy resta tuttora in pericolo di vita. Nelle ultime 48 ore le sue condizioni sono rimaste stabili anche se gravi, e per ottenere un miglior controllo della pressione cranica è stato posizionato un catetere. Il consigliere è mantenuto in coma farmacologico. “Per quanto ci riguarda la stabilità nelle condizioni del paziente è una buona notizia – ha spiegato il direttore della Neurorianimazione, Mario Illengo – poichè più riusciamo a mantenerlo stabile in una situazione che di per sè è caratterizzata da grande instabilità, meglio è. Poi – ha aggiunto – occorrerà affrontare la seconda fase, quella del recupero che noi ci auguriamo ci sarà anche se la ripresa sarà molto lenta”.

Illengo ha quindi precisato che il posizionamento del catetere per controllare la pressione intracranica “e’ un’operazione che viene compiuta frequentamente in pazienti di questo tipo e spesso la si utilizza per ridurre. La sommistrazione di farmaci che hanno comunque effetti collaterali, pertanto ci è sembrata la soluzione più vantaggiosa”. Questa mattina sono stati eseguiti nuovamente la tac e l’elettroencefalogramma che non hanno rivelato variazioni significative e la prognosi resta riservata.

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