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Rifondazione Comunista lancia la petizione contro l’esternalizzazione dei 15 asili nido di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ iniziata oggi la raccolta firma di Rifondazione Comunista contro l’esternalizzazione dei 15 asili nido comunali e per chiedere un Consiglio Comunale aperto straordinario sul tema dei servizi educativi.“La stragrande maggioranza dei cittadini torinesi – sottolinea Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc Torino – è contraria ad ogni ipotesi di privatizzazione o esternalizzazione dei servizi educativi destinati alla prima infanzia, perché ciò significherebbe il peggioramento dell’offerta formativa per i bambini e delle condizioni di lavoro per educatrici e insegnati, oltre che un disagio per migliaia di famiglie. A cominciare dalle giovani mamme costrette a ricorrere a strutture private pagando rette che incidono pesantemente su precarie situazioni lavorative”.

“Torino – ricorda Luigi Saragnese, già Assessore alle risorse educative – è stata un esempio in Italia e non solo per la qualità del servizio dei nidi comunali. Pensare di dismettere questo patrimonio di professionalità e competenze è opzione quanto mai scellerata. Bisogna infatti garantire una identità pedagogica riconoscibile e una omogeneità sulla qualità offerta ai cittadini”.

“Il Comune – aggiunge Beppe Castronovo, già Presidente del Consiglio Comunale – deve assicurare la continuità del servizio pubblico dei nidi e delle scuole comunali senza addurre ragioni di compatibilità economica o la tagliola del patto di stabilità. Le scelte sul bilancio qualificano l’operato di un’amministrazione: bisogna dunque considerare dove e come si spendono le risorse. La città può reperire risorse aggiuntive istituendo, eventualmente, una tassa di scopo e chiedendo al Governo di consentire anche a Torino di assumere personale a tempo determinato. Tutti gli studi dimostrano che l’educazione negli anni delle prima infanzia – conclude Silvia Pasqua, genitrice, ricercatrice sociale sull’argomento e prima firmataria della petizione – può influire sui successivi percorsi scolastici e professionali. Mantenere un alto livello è necessario ed essenziale per una città che voglia investire sul futuro”

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