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Tra i Vigili del Fuoco la modalità di protesta non è condivisa

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco da statuto è costituito da personale permanente e da personale volontario. I primi sono assunti in pianta stabile dal Ministero degli Interni e fanno quello di mestiere, i secondi sono persone che nella vita hanno scelto volontariamente di dedicare parte del loro tempo all’attività di soccorso. Fin qui nulla di starno. Ma visto che i volontari svolgo quasi il 30 per cento degli interventi sul territorio torinese e la percentuale non si discosta molto da quello regionale, si capisce l’importanza fondamentale della componete volontaria.
Da martedì primo maggio, in forma di protesta, molto di loro hanno deciso di incrociare le braccia e non garantire più la presenza nei distaccamenti, mettendo in seria difficoltà la copertura del soccorso sul territorio.
Le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco permanenti, firmatari FP CGIL VVF, FNS CISL, UIL e USB hanno diramato quest’oggi un comunicato per dire che si dissociano e prendono distanza da questa forma di protesta.

A partire dalla data del 1 Maggio, un consistente numero di distaccamenti volontari dei vigili del fuoco della provincia di Torino, come già preannunciato dall’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari, in forma di protesta non garantisce più la copertura del servizio di soccorso sul territorio del comune di competenza.

Le OO.SS. scriventi vogliono esprimere il più totale dissenso e la massima distanza per la forma di protesta scelta, a prescindere dalle motivazioni che la animano.

In nessun caso, il vigile del fuoco, per spirito civico e per senso di responsabilità, può esimersi dal portare soccorso alla cittadinanza, fosse anche per ragioni giuste e incontrovertibili.

Non conosciamo, nel mondo, altri cattivi esempi di sospensione della disponibilità al soccorso, se escludiamo i Vigili del Fuoco inglesi negli anni ottanta che aveva peraltro provocato numerose vittime, e francamente avremmo fatto volentieri a meno di questa macchia di fango che il Corpo non merita, come non la merita la maggior parte dei Vigili Volontari strumentalizzati, in questa occasione dagli interessi di qualche alto rappresentante dell’Associazione.

Non abbiamo neppure timore ad affermare che molte delle motivazioni della protesta sono da noi condivise, trattandosi peraltro di problemi comuni alla componente permanente, e quindi al Corpo dei Vigili del Fuoco, stigmatizziamo il vittimismo miope dell’Associazione che invece di ribadire, anche con forza le proprie ragioni, preferisce affermare che tutti i problemi dei Volontari dipendano dalla componente permanente e da quella sindacale.

E’ questo un terreno sul quale non intendiamo scendere perché ha il sapore di una guerra tra poveri che non porterebbe né vinti né vincitori e perché siamo fortemente convinti che la strada della collaborazione, specie quando si tratta della sicurezza delle persone, sia l’unica possibile per ottimizzare un servizio vitale come quello del soccorso tecnico urgente e così fortemente penalizzato, da almeno un decennio, dalle improvvide scelte dei nostri politici.

Alla cittadinanza invece, intendiamo far sapere che il soccorso continua ad essere garantito tutti i giorni e tutte le notti, su tutto il territorio provinciale, dalle squadre dei vigili del Fuoco professionisti e da quelle dei distaccamenti volontari che per etica del servizio non hanno aderito alla modalità di protesta.

Ai sigg. Sindaci che, giustamente sono stati tra i primi ad ascoltare le ragioni dell’associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari chiediamo di attivarsi per la soluzione delle problematiche rappresentate ma anche di dissociarsi dalle modalità della protesta, essendo la Sicurezza un dovere non soggetto ad alcuna discrezionalità, neppure in periodo preelettorale.”

 

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