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Economia

Fiat dovrà rivedere gli obiettivi in Europa per la crisi

Redazione Quotidiano Piemontese

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John Elkann, il presidente di Fiat ed Exor nel corso dell’assemblea degli azionisti di Exor ha ammesso che Fiat rivedrà nel prossimo trimestre i target in Europa, a causa della crisi,  confermando invece gli obiettivi negli USA. Secondo Elkann: ” il 2012 è un anno che p partito bene in Usa, ma stiamo vedendo difficolta’ in Europa. Un incremento in America ci sarà nella seconda metà del 2012”. Per quello che riguarda la possibilità che la revisione incida anche sugli impianti italiani e in particolare sugli investimenti a Mirafiori Elkann ha ribadito: ”La revisione dei target per l’Europa e’ stata annunciata da Marchionne a commento dei risultati trimestrali. Vediamo, ogni giorno abbiamo qualche novità e non vi è dubbio che abbia un impatto sui target”.

John Elkann ha anche definito “Fatto non dovuto investire in Italia. Exor continuerà a investire in Italia. Nell’ultimo quinquennio che è stato un periodo di crisi, Fiat Industrial ha investito 3 miliardi, Fiat quasi 10. Ma questo non è un fatto dovuto, ci deve essere la volontà del Paese”.

Maurizio Zipponi dell’Italia dei Valori ha risposto: “A John Elkann ricordiamo che l’Italia è un paese in cui vige il libero mercato, quindi nessun investimento è dovuto. Così come non èdovuto il continuo sostegno dello Stato ad un’industria come la Fiat, che tre anni fa, ha annunciato un piano d’investimenti da 20 miliardi senza mantenere le promesse”.

Zipponi ha poi aggiunto che: “ad oggi la Fiat ha investito un solo miliardo e ha chiuso gli stabilimenti della Irisbus, di Case New Holland e di Termini Imerese, mantenendo solo grazie alle casse dello Stato, con la cassa integrazione e la mobilità, la metà della sua mano d’opera. Inoltre  l’azienda torinese ha aperto impianti in Serbia, Brasile e Russia con finanziamenti diretti o indiretti da parte degli Stati, e questo ha poco a che fare con il libero mercato. L’Italia si deve liberare da questa situazione. E’ necessario che il nostro Paese sia messo nelle condizioni di accogliere gli investimenti di altri produttori di auto, cosa che la Fiat ha impedito in passato con l’Alfa Romeo. Oggi più che mai, con la tragedia occupazionale e sociale di Termini Imerese, bisogna consentire ad altri soggetti industriali di entrare nel settore automobilistico italiano”.

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