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Lettera di una mamma torinese al sindaco Piero Fassino sugli asili di Torino

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Pubblichiamo la lettera che una mamma di due bambini, che frequentano e hanno frequentato un asilo nido torinese, ha inviato al sindaco Piero Fassino in relazione alla privatizzazione dello stesso nido.
Vi invitiamo a leggerla fino in fondo. 

Gentile signor Sindaco,

sono mamma di due bambini di 5 e 2 anni, lavoratrice a tempo pieno come mio marito, e le scrivo questa lettera dopo mesi in cui ho attentamente seguito – sui giornali, su internet e tramite le informazioni ricevute a scuola – la vicenda dei nidi torinesi costretti alla privatizzazione.

Devo premettere che non è nelle mie intenzioni polemizzare sull’effettiva necessità di ricorrere a questa soluzione: credo fermamente che il Sindaco che ho votato abbia a cuore il valore della scuola pubblica, che non si potesse fare diversamente e che il rispetto del Patto di Stabilità abbia praticamente imposto la scelta di esternalizzare in parte la gestione.

Quello che però mi lascia veramente sorpresa, e anche molto arrabbiata, è apprendere i criteri con i quali sono stati scelti i nidi da ‘sacrificare’, tra i quali anche il nido frequentato dai miei figli (Corso Mamiani 1). E non si tratta di una recriminazione in logica ‘NIMBY’, mi creda. Si tratta di considerazioni che faccio come cittadina contribuente, in primo luogo, e solo in secondo luogo come mamma.

Ancora stamattina infatti si può leggere sulle pagine dei sito del Comune di Torino la notizia relativa all’ottenimento, da parte di 3 nidi comunali fra cui il nido di corso Mamiani, della Certificazione di Qualità secondo le norme internazionali ISO 9001: questa certificazione è arrivata a giugno 2011, non più tardi quindi di un anno fa.

Le trascrivo cosa si legge – sempre sul sito del Comune di Torino – con riferimento al Certificato di Qualità ottenuto dai nidi torinesi:

“Il certificato di qualità è un documento che viene rilasciato da un soggetto terzo: il 7 giugno 2011 i nidi hanno ricevuto la visita della società incaricata per la certificazione di qualità secondo la norma internazionale ISO 9001. I certificatori hanno constatato che i servizi operano secondo i criteri di qualità previsti dalla norma. Certificare la qualità di un Nido d’infanzia non è un’operazione semplice.
Richiede la capacità di individuare delle procedure un servizio le cui caratteristiche possono sembrare difficilmente omologabili e costantemente verificabili
. (…) Si sono inoltre definiti degli “standard di qualità” che tutti i nidi certificati si impegnano a garantire e di cui controllano periodicamente il raggiungimento.

La Carta di qualità

La Carta di Qualità del Servizio Nido d’Infanzia è invece il documento con cui il Nido si presenta ai cittadini.
La Carta di Qualità contiene una descrizione dell’organizzazione quotidiana del servizio, nella quale si evidenzia per ciascun momento le specifiche finalità. Viene dato rilievo alla fase dell’ambientamento, al programma educativo e al valore per i bambini della ripetitività giornaliera delle esperienze vissute in un contesto affettivo e coinvolgente.

È qui che il Nido dichiara e si impegna ad offrire a ciascun bambino esperienze diversificate per favorire il suo percorso di crescita in ogni area di sviluppo.

È la Carta che introduce il concetto di minimo garantito per ciascun bambino per la sua crescita equilibrata in un ambiente pulito, sano e sicuro.

Ma la qualità di un servizio non finisce certo con la certificazione, piuttosto da lì comincia.
Questo perché si tratta di un processo continuo, di verifica costante del mantenimento di quanto raggiunto, di controllo del grado di soddisfazione degli utenti e di successivi traguardi di affinamento e di miglioramento a tutti i livelli: nei servizi al cittadino, innanzitutto, ma anche nell’organizzazione interna, nella gestione, nelle strategie.”

Alla luce di quello che il Comune afferma sul suo sito, Signor Sindaco, le faccio quindi una serie di domande:

Quanto è costata esattamente la procedura di Certificazione di Qualità del Nido di corso Mamiani e del nido di via Ventimiglia?

E come si coniuga la scelta di investire risorse pubbliche (economiche in primis, ma non dimentichiamo che l’intero processo ha coinvolto anche il personale che opera in questi 3 nidi, personale che si è speso in maniera esemplare per il raggiungimento di questo importante obiettivo) con la scelta, effettuata neanche un anno dopo, di affidare ad esterni la gestione di questi nidi? Ci rendiamo conto che si tratta di soldi pubblici e che come cittadini abbiamo il diritto di verificare come sono stati spesi e se le successive strategie hanno tenuto conto degli investimenti fatti?

L’aver ottenuto una certificazione di Qualità, che riguarda espressamente il modo in cui  il servizio è organizzato ed erogato in questi nidi, non dovrebbe costituire un criterio importante per salvaguardare queste strutture dall’esternalizzazione?

Il nido di corso Mamiani è una struttura nuova, la cui attività è iniziata nel 2007. Perché, dovendo selezionare all’interno della Circoscrizione una struttura da affidare a privati, non si è optato per strutture meno nuove, magari anche ‘da sistemare’, in modo tale che il ricorso a soggetti esterni potesse anche prevedere – da parte di questi stessi soggetti – l’impegno ad interventi di miglioramento, dei quali avrebbero beneficiato i bambini frequentanti? In questo modo, invece, un asilo bello, nuovo e pienamente funzionante viene consegnato ‘chiavi in mano’ a soggetti esterni che si ritroveranno, per usare un eufemismo, la pappa pronta e servita.

Infine, signor Sindaco, una piccola considerazione da mamma. Ieri pomeriggio era previsto il colloquio di fine anno con le maestre di mia figlia, che quest’anno termina il ciclo all’asilo nido. E’ sempre un momento bello, questo colloquio, che permette a noi genitori di confrontarci con le educatrici e verificare insieme il raggiungimento degli obiettivi di autonomia, crescita, socializzazione dei nostri bambini. Quest’anno però ha prevalso la tristezza: le educatrici, le assistenti e l’economa avevano appena appreso la notizia che a settembre saranno destinate ad altro incarico.

Non servirà a molto, vista la freddezza con cui è stato scelto di sciogliere un gruppo di lavoro che collabora da anni, ma voglio comunque ringraziarle pubblicamente per il lavoro svolto in questi anni in cui hanno custodito le giornate dei nostri figli, li hanno saputi ascoltare e divertire e li hanno davvero fatti crescere.

Grazie Gisella, Paola, Angela, Stefania, Loredana, e tutte le altre educatrici e assistenti, e state sicure: i ‘vostri’ bambini non vi dimenticheranno!

Valentina Surano

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