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Piemonte

Alla ricerca delle tracce dei temi per la maturità: ha un senso trovarle o è meglio evitare le bufale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sta per iniziare la grande sfida degli studenti per superare l’esame di maturità. Saranno  496.612 i candidati che vivranno la drammatica notte prima degli esami in cui parte la tradizionale caccia alle tracce di esame.  Mercoledì mattina gli esami aprono con la prova di italiano e con un plico elettronico che è già stato recapitato alle scuole. I plichi, infatti, sono protetti da due chiavi di accesso. Una privata già in possesso dei dirigenti scolastici e una pubblica che sarà resa nota solo mezz’ora prima delle prove. Solo con le due chiavi sarà possibile aprire il plico.È stata lanciata una campagna di informazione per aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggior serenità  senza cercare scorciatorie truffaldine che comporterebbero solo la loro esclusione dall’esame con il contributo di un video virale.

 Secondo il Sole 24 Ore  ecco le tracce più gettonate in rete

Gettonato ormai da anni rispunta fra i rumors Giovanni Pascoli, seguito da Italo Calvino (dal 2001 non è mai uscito) e Gabriele D’Annunzio. Si ipotizza anche di Primo Levi (uscito però nel 2010). Sui siti si ricordano ai ragazzi, poi, ricorrenze e anniversari. Per questo viene consigliato di studiare un parallelismo fra la tragedia del Titanic e il naufragio della Costa Concordia, ma si suggeriscono anche temi come la beatificazione di Giovanni Paolo II, la Strage di Capaci, il terremoto in Giappone. C’è chi dà come probabile anche il 60° anniversario dell’incoronazione della Regina Elisabetta o i 50 anni dalla morte di Marilyn Monroe. Si ipotizza anche un tema sul terrorismo nel mondo, con la morte di Osama Bin Laden. O quella di Gheddafi. Sul sito di Studenti.it hanno costruito una gallery con i temi papabili.

Si insegue la traccia anche se si tratta di falsi grossolani, facilmente identificabili. Alcuni costruiti ad arte, come è successo lo scorso anno, con tracce false incollate addirittura su carta intestata del ministero per renderle più credibili. Oltre alle bravate c’è anche chi tenta il business, E così inseguire le tracce nella speranza della “soffiata” giusta può costare anche denaro. Ovviamente speso a vuoto. E non solo: la Polizia postale e delle Comunicazioni spiega che si rischia fino a tre anni di carcere per rivelazione di notizie di cui sia stata vietata la divulgazione (articolo 262 Cp) e truffa (articolo 640 Cp).

 

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