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Lunedì 2 luglio sciopero di 8 otto ore dei bancari di Intesa San Paolo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Lunedì 2 luglio ci sarà uno storico  sciopero di otto ore dei bancari del gruppo Intesa san Paolo 8 ore indetto da tutte le sigle sindacali unite: Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, FIsac/Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca. Lo sciopero è stato proclamato dopo le interruzioni delle trattative, il punto di rottura è  stato a maggio, e non si è chiarito  nell’incontro svolto il 18 giugno scorso con i vertici, che ha lasciato le parti insoddisfatte e con molti interrogativi, su tutti il taglio a 1000 filiali che dovranno essere chiuse.

Due presidi saranno organizzati davanti alle sedi storiche di Torino e Milano, racconta il comunicato di Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca. La protesta è contro il tentativo di scaricare di nuovo la riduzione dei costi su tutti i lavoratori, con l’azzeramento di garanzie e tutele dei contratti aziendali” e contro “il tentativo di rinunciare al Fondo di Solidarietà di settore come ammortizzatore sociale. La decisione della banca di tenere in servizio, per effetto del decreto sugli esodati, i lavoratori in uscita al Fondo di esuberi del Settore Bancario, non può essere usata come nuovo ricatto per scaricare sui soliti noti, i lavoratori, inaccettabili sacrifici, dicono ancora i sindacati.

I sindacati hanno spiegato che, dopo la riforma Fornero che ha aumentato l’età minima pensionabile e scoraggia i regimi di prepensionamento, solo 800 dei 5.000 tagli previsti da Intesa Sanpaolo lo scorso anno andranno avanti.

«E si tenga conto che Intesa Sanpaolo non è un gruppo in crisi, non siamo quasi mai ricorsi allo sciopero negli ultimi 20 anni, e nonostante le 22 fusioni con altri istituti e le riorganizzazioni che ci hanno visti sempre collaborativi. Ai 5000 esuberi dell’anno scorso potrebbero aggiungersene altre migliaia, ma non si capisce la linea che il gruppo Intesa Sanpaolo vuole intraprendere»

Lo sciopero al centro contabile di Moncalieri

 

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