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Economia

Le Poste voglio chiudere 62 sportelli in Piemonte e far fuori 70 portalettere a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sono oltre mille gli uffici postali in Italia che rischiano la chiusura, e altri 638 quelli da razionalizzare riducendo l’orario e i giorni di apertura al pubblico. E’ questo quanto previsto dal piano di riorganizzazione che Poste Italiane ha già inviato all’Agcom, allegando la lista delle strutture anti economiche. Per alcuni uffici postali, infatti, è prevista la chiusura; per altri, invece, il Gruppo Poste ha pensato ad una trasformazione in sportelli multiservizi. ella peggiore delle ipotesi, verranno aperti solo alcuni giorni a settimana. In Piemonte sono 62 gli sportelli a rischio. a Torino il piano di riorganizzazione delle Poste prevede che la città piemontese perda 70 dei suoi circa 500 portalettere.

I sindacati provinciali di categoria Slc-Cgil e Slp-Cisl sostengono che il taglio avverrà “nel giro di poche settimane con conseguenze pesantissime perché  diminuendo il numero degli addetti aumenteranno i carichi di lavoro e ogni portalettere dovrà servire una zona geografica molto vasta, al di là del fattibile, abbassando ancora di più il livello di qualità del servizio offerto”. I tagli sono dovuti alla diminzuione della  corrispondenza cartacea. anche se obiettano i sindacati “aumentano i prodotti acquistati tramite il web con la conseguente necessaria consegna all’acquirente. Un aspetto ignorato da Poste Italiane, che sguarnisce le proprie fila, riducendo la capacità produttiva del settore. Contrasteremo questo scellerato piano di riorganizzazione sia con gli adeguati strumenti sindacali atti a tutelare i lavoratori, sia proseguendo una campagna di sensibilizzazione verso la collettività tutta. E’ infatti necessario che le istituzioni ed i cittadini sappiano che Poste Italiane, in assenza di un piano industriale, sta procedendo unilateralmente ad una pesantissima riorganizzazione che sarà continua e progressiva e che ricadrà sin da subito sulla qualità e l’efficienza del servizio universale finanziato con denaro pubblico e regolamentato da un accordo di programma tra Poste e Governo”.

Il Gruppo regionale della Lega Nord ha presentato un ordine del giorno urgente sul piano di tagli che Poste Italiane avrebbe intenzione di mettere in atto, già presentato ad Agcom, che cancellerebbe ben 62 uffici postali in Piemonte, quasi tutti in aree montane, piccoli comuni o aree svantaggiate. Il documento chiede un’azione decisa da parte della Giunta, presso il Governo e l’Agcom, perché venga rivisto questo piano di tagli in modo da salvaguardare gli uffici postali dei comuni montani, dei piccoli paesi e delle aree svantaggiate, i quali da sempre rappresentano un punto di riferimento e un presidio per tutta la popolazione.

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