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La movida torinese, Beppe Grillo, i Subsonica, il Movimento Cinque Stelle

Redazione Quotidiano Piemontese

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Scontro di idee a mezzo internet fra i Subsonica e il Movimento Cinque Stelle di Torino. Tutto è nato da un post sul blog di Beppe Grillo in cui si parlava della vita notturna nelle città italiane a cui ha risposto  un post di Max Casacci sul blog dei Subsonica  a cui ha risposto il Movimento Cinque Stelle di Torino.

Dal post sul blog dei Subsonica

Mi sono, successivamente intiepidito nel momento in cui ho visto il “movimento” gioire, in strada sventolando anche bandierine, per una vittoria elettorale che di fatto consegnava la gestione della nostra Regione, ad una manica di incompetenti-antiabientalisti-affaristi-nuclearisti-integralmente protav- e per non farsi mancare nulla pure teo-con-antioabortisti, ormai sfiduciati anche dal proprio elettorato. In cambio di una paio di consiglieri regionali cinquestelle, che non contano niente.

Ma non siamo di certo da annoverare certo tra quelli che demonizzano il movimento cinquestelle.
Non fosse altro per il fatto che lo si può considerare , anche nella forma più riduttiva, uno stimolo omeopatico, al ricambio di una politica asfittica, gerontocratica , e insostenibilmente auto-referenziale.
Ho deciso di scriverti per altri motivi. Ho letto il tuo post su “movidaselvaggia” modello Parma vs modello Milano.
Parto dal presupposto che, oggi, nella Torino riconquistata dopo decenni di “coprifuoco”, imposto dal monoteismo industriale della città-fabbrica, un qualsiasi ragazzo faticherebbe a vivere in entrambi i luoghi, per i quali quali parlare di movida (termine pruriginoso che da queste parti ha francamente fatto il suo tempo) suona come parlare di welfare in Burkina Faso.

A Parma, sinceramente, non so come siate messi, ma a Milano so che qualcuno si sta dando davvero da fare, per favorire una fruizione libera di spazi e orari. Con grandissime difficoltà. E da oggi con il tuo ostacolo.
A Torino esiste “per davvero”un mondo della notte, esiste e se devo dirtela tutta, rompe in modo chiassoso i coglioni anche a me (ex nottambulo) che dormendo nella centralissima via Po, con tutte le finestre sulla strada, ho l’esigenza di svegliarmi presto insieme a una bimba di quasi due anni.

Dal post del Movimento Cinque Stelle di Torino

Casacci fa parte di quell’ambiente culturale che vive in simbiosi con l’amministrazione comunale, e dunque non stupisce l’attacco a Grillo a prescindere, peraltro in perfetto sincrono con una campagna ripresa da tutti i giornali di regime, che evidentemente passano le giornate in conciliabolo per inventarsi un modo di attaccarci: il Corriere fa un articolo con una falsa dichiarazione di Grillo e poi, pescato in castagna, lo cancella; La Stampa fa un articolo che riprende parola per parola il post di Casacci, come fa normalmente per qualsiasi post di qualsiasi blog, no? Casacci ritira persino fuori la storia che il Movimento 5 Stelle avrebbe fatto vincere Cota: e dai, è vecchia! Comunque, perlomeno potrebbe leggere meglio, dato che il “post di Grillo” a cui si riferisce è in realtà il commento del gestore di una web TV milanese.

Il resto del post di Casacci è una difesa a prescindere delle politiche dell’amministrazione torinese sulla vita notturna, la stessa che viene ammannita a chiunque osi protestare per il caos della movida: la città prima era morta e ora è il top per i giovani, i locali garantiscono la sicurezza e fanno girare l’economia, chi si lamenta è solo un vecchio barboso che ha beneficiato della riqualificazione. A meno naturalmente che non si tratti dello stesso Casacci, che nel post rivendica il diritto di tirare le uova in testa alla movida che passa sotto casa sua: vadano a movidare sotto casa di qualcun altro.

Il Movimento 5 Stelle viene dunque accusato di essere perbenista e bacchettone, incapace di cogliere l’esigenza di “noi ggiovani” di passare la notte a far casino. Ora, credo che le esigenze dei giovani ci siano ben chiare, se non altro perché l’età media della nostra lista era di qualche lustro inferiore a quella del PD; e mi piacerebbe ribattere a Casacci che una delle cause vere della movida sempre più aggressiva è il fatto che questa città secondo lui così ben gestita è in cima alle classifiche della disoccupazione giovanile, lasciando ai ragazzi solo molto tempo da riempire, tante frustrazioni e la voglia di sfogarle in qualche modo.

Ad ogni modo, noi crediamo che non si debba scegliere tra vivere o dormire, ma che una civile convivenza richieda regole e lo sforzo tollerante di tutti. In particolare, il provvedimento di Parma – obbligare di notte a consumare l’alcool dentro i locali – vige nelle città di mezza Europa, dove aiuta a contenere il disturbo e l’immondizia; può funzionare o meno, dipende dai costumi del posto, ma non impedisce certo il divertimento.

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