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Piemonte

Del Piero emigrante di lusso in Australia. Finisce il giro del mondo delle bufale di calciomercato

Davide Mazzocco

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Negli ultimi tre mesi, dopo l’addio alla Juventus dello scorso 20 maggio Alessandro Del Piero ha fatto il giro di mezzo mondo, quantomeno nelle ipotesi degli esperti del calciomercato. Si è scritto e letto di tutto riguardo alla destinazione dell’ex bandiera bianconera: dall’Argentina (al glorioso River Plate con l’amico David Trezeguet) al Giappone (dove ha giocato una partita amichevole con la Kashima Antlers), dalla Cina (una superbufala subito smentita da Lippi) al Brasile (nel mitico Flamengo), dalla Francia (nel Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti) agli Stati Uniti (New England Revolution e Los Angeles Galaxy), dalla Spagna (destinazione Malaga in mano a uno sceicco) alla Thailandia (al Muang Thong United), dal Portogallo (Sporting Braga qualificatosi in Champions League ai danni dell’Udinese) alla Scozia (il glorioso Celtic), dall’Inghilterra (il corteggiamento più insistente è stato quello del Tottenham) alla Svizzera (la scorsa settimana col Sion sembrava cosa fatta) Pinturicchio è stato dato in partenza per una dozzina di squadre in giro per quattro continenti.

Dopo tanta aria fritta, il Sydney Fc è riuscito a strappare alla concorrenza di mezzo mondo Del Piero che per motivi personali avrebbe gradito Sion (a tre ore di autostrada dalla “sua” Torino) ma ha ceduto alla tentazione di uno stipendio superiore del 60% a quello che avrebbe percepito in Svizzera: 1.600.000 euro che per un giocatore di 37 anni sono parecchi soldi. Manca l’ufficializzazione da parte dell’ex numero 10 bianconero ma è difficile che l’autorevole Daily Telegraph lanci una bufala del genere senza le opportune verifiche.  E poi Del Piero mica è Berbatov… Finito il giro del mondo delle panzane di calciomercato, dunque, inizia il viaggio del nostro sportivo più amato verso gli antipodi. E chissà che alla primavera australiana non corrisponda anche una nuova e ricca stagione sportiva di un giocatore capace di far alzare in piedi, da avversario, l’intero Santiago Bernabeu.

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