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Economia

Arriva a Torino in Piazza Vittorio la protesta dei dipendenti Fnac che rischiano il lavoro

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo Milano, Roma e Firenze i dipendenti dei negozi di Fnac Italia che rischiano la chiusura manifestano a Torino in Piazza Vittorio Veneto tra via Bava e via Vanchiglia venerdì 21 dalle ore 21 alle ore 23. Il sit-in dei dipendenti dei due negozi di Torino e dintorni, via Roma e Centro Commerciale Le Gru segue la protesta pacifica inscenata durante la Vogue Fashion’s Night Out di Milano il 6 settembre, Roma, 13 settembre e Firenze 18 settembre davanti ai negozi di Gucci, marchio di punta del Gruppo PPR di cui Fnac fa parte.  

Ieri i lavoratori sono tornati di nuovo in piazza a Milano, alla sfilata di Gucci che ha inaugurato la settimana della moda milanese. Lo slogan della protesta è : “Salviamo Fnac. Il lavoro per noi è un lusso”. Un gioco di parole che mette in relazione i 600 dipendenti di Fnac Italia a rischio disoccupazione con il mercato del Lusso, che costituisce il centro degli interessi del Gruppo PPR. Fnac è presente in Italia con 8 negozi e un sito e-commerce, per un totale di circa 600 dipendenti dell’età media di 30-35 anni.

Il 13 gennaio 2012 la sede centrale di Fnac ha annunciato con un comunicato stampa un’imponente ristrutturazione dell’azienda, delineando le iniziative di risparmio programmate per ciascun Paese in cui Fnac è presente. Al destino di Fnac Italia il comunicato dedica una sola riga: in Italia, dove non sussistono più le condizioni per un’attività in proprio, la Fnac vaglierà tutte le possibili opzioni e prenderà una decisione entro l’anno.Oggi, a otto mesi da quell’annuncio, i dipendenti di Fnac Italia non hanno ricevuto alcuna informazione sulla loro sorte e sulla sorte dell’azienda. Nel frattempo si avvicina la scadenza del 31 dicembre – data entro la quale sarà presa la decisione sul destino dei 600 lavoratori di Fnac Italia – e la prospettiva della chiusura si fa sempre più reale.

Dal 6 settembre a oggi il tam tam della protesta dei dipendenti ha raccolto solidarietà e interesse ovunque: dalla pagina facebook Salviamo Fnac, che in una settimana ha ricevuto oltre 3.000 adesioni, al mondo della politica. Diversi sono anche gli artisti che hanno espresso la propria solidarietà, tra i quali i Subsonica, Afterhours, 99 Posse, Litfiba, Bandabardò.

Le reazioni politiche alla mobilitazione di Firenze:

“Coinvolgeremo Provincia e Regione. Faremo di tutto perché il negozio resti aperto: a costo di trovare noi degli acquirenti. Del resto, con i suoi 14 milioni di acquirenti l’anno, non dovrebbe essere difficile”.

Stefano Salvi (Assessore al lavoro del Comune di Campi Bisenzio)

”Preoccupa la paventata chiusura, accanto a quella della libreria Edison”

Dario Nardella (Vicesindaco di Firenze)

“Il Partito Democratico metropolitano di Firenze esprime forte preoccupazione per il poco chiaro processo di ristrutturazione della Fnac: gli oltre 60 dipendenti del punto vendita dei Gigli hanno diritto a delle risposte chiare. Sarebbe impensabile che i lavoratori e le lavoratrici del punto vendita Fnac, che appartiene alla grande multinazionale di marchi della moda e del lusso, possano rischiare il loro posto solo per strategie di marketing industriale e senza la condivisione di alcun percorso che li metta al riparo dallo spettro del licenziamento”.

Stefano Righeschi (PD Firenze Coordinamento metropolitano)

“Apprendiamo che la multinazionale francese del Commercio Fnac ha presentato il piano industriale 2015-2018, nel quale c’è il fondato rischio della chiusura del punto vendita campigiano, all’interno del Centro Commerciale i Gigli. Rifondazione Comunista della Provincia di Firenze nel prestare attenzione a questa vertenza raccoglie l’appello dei lavoratori Fnac e della Filcams CGIL affinché le istituzioni intervengano senza alcun indugio per impedire la dismissione del sito e per salvaguardare lavoro, occupazione e diritti.”

Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista)

Le reazioni politiche alla mobilitazione di Milano:

“Seguiamo con apprensione la vicenda dei lavoratori Fnac, il cui gruppo ha annunciato una importante riorganizzazione che mette a rischio diverse decine di posti di lavoro nella città di Milano. Come in altri casi di crisi aziendale, siamo disponibili, su richiesta dei sindacati, ad aprire un tavolo con le organizzazioni sindacali e l’azienda per cercare insieme le soluzioni possibili per salvaguardare l’occupazione ed il presidio produttivo. Per questa ragione, lo scorso venerdì, ho personalmente espresso la mia solidarietà ai lavoratori in presidio durante la Vogue Fashion’s Night Out”.

Cristina Tajani (Assessore alle Politiche per il lavoro di Milano)

“Il Comune si mostra disponibile a supportare i lavoratori nelle richieste al Gruppo PPR perché, oltre al peso sociale che la chiusura comporta, Fnac è una istituzione culturale per la città”

Carlo Monguzzi (PD – Consigliere Comunale)

“Esprimo massima solidarietà ai lavoratori Fnac. Il Gruppo PPR deve rompere il muro di silenzio per rispetto alle persone che lavorano e per non sottrarsi alle responsabilità che ha nei loro confronti”

Giulio Gallera (PDL -Consigliere Comunale)

“FNAC a Milano, è diventato nel tempo un presidio di cultura e scambio. Un luogo dove, insieme e oltre all’acquisto, ci si informa, si discute, si incontrano amici, grazie alla presenza di un gruppo di dipendenti e commessi attentissimi e motivati. Da qualche tempo, la proprietà (il gruppo PPR, francese) minaccia di chiudere questo spazio vitale per Milano. Perdere FNAC sarebbe perdere uno snodo della nostra vita culturale. Come Assessore alla Cultura, il mio impegno sarà di far presente alla proprietà la nostra attenzione per l’utilità sociale e il valore di FNAC in via Torino.”

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