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Piemonte

Mondiali di Ciclismo a Valkenburg: Torino e il Piemonte tifano Felline

Davide Mazzocco

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Ai Mondiali di ciclismo di Valkenburg sabato 22 settembre potrebbe essere una giornata storica per il ciclismo torinese. Già perché nella gara riservata agli Under 23 che si disputerà nella cittadina olandese il torinese Fabio Felline vestirà i panni del grande favorito. Per il ventiduenne, grande promessa del ciclismo azzurro, il percorso che si snoda sulle colline del Limburgo rappresenta l’opportunità per far compiere il definitivo salto di qualità a una carriera incominciata sotto i migliori auspici.

Ci sono tre ragioni per le quali Felline, domani, verso l’ora di pranzo, potrebbe vestire la maglia arcobaleno di campione del mondo. La prima è l’esperienza. A soli 22 anni e mezzo il portacolori della Androni Giocattoli ha già accumulato tre stagioni di esperienza nella massima categoria. Dopo aver vinto due tappe e la classifica generale del Circuit de Lorraine nel 2010, una tappa del Brixia Tour nel 2011, in questo 2012 ha vinto due corse impegnative come il Giro dell’Appennino e il Memorial Pantani dimostrando di possedere, oltre a un ottimo spunto in volata, anche una buona tenuta in salita. Con questi successi Felline avrebbe avuto le carte in regola per prendere parte al Campionato mondiale della massima categoria ma i tecnici azzurri hanno deciso di sfruttare un’innovazione introdotta nel regolamento Uci qualche anno fa che consente agli Under 23 appartenenti alle squadre Professional (una sorta di serie B dei team professionistici) di correre con i dilettanti. Da qui la possibilità di gareggiare con coetanei che non possono vantare l’esperienza di Felline che ha già disputato un Giro d’Italia e un Tour de France oltre a numerose classiche.

La seconda ragione è il percorso. Il circuito di Valkenburg sembra essere stato disegnato sulle caratteristiche del piemontese con i 1200 metri al 5,8% del Cauberg posti a due chilometri dal traguardo. Un trampolino ideale per un corridore che dispone di un prodigioso cambio di ritmo ma che può dire la sua in una volata ristretta a 10-15 corridori in caso di mancata selezione.

La terza ragione è la condizione fisica. Con il successo dello scorso week end nel Memorial Pantani (dove ha battuto in volata uno sprinter puro come Elia Viviani) Felline ha dimostrato di essere in ottima forma, di tenere bene sulle salite e di non temere rivali in volata. Chi vorrà diventare campione del mondo dovrà vedersela con lui. Il Piemonte intanto sogna un nuovo titolo a 59 anni da quello vinto dall’eporediese Riccardo Filippi. Quanto ai torinesi ci sono due titoli vecchi di ottant’anni (1930 e 1932) del savonese di nascita trapiantato a Torino Giuseppe Martano ma di torinesi di nascita in maglia iridata non ce ne sono mai stati. Ci andò vicinissimo Nino Defilippis, nel 1961 a Berna, battuto allo sprint nella prova su strada da sua professionisti maestà Rik Van Looy. Sono passati più di cinquant’anni e il testimone di Defilippis ora è nelle mani di Felline.

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