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Filone torinese sulle indagini sulla Fondazione Maugeri: Eleonora Artesio smentisce il suo coinvolgimento

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si inizia a parlare, a partire da un articolo su Repubblica, di un filone torinese nella vicenda della Fondazione Maugeri: l’ex direttore amministrativo dice di aver versato 150 mila euro al consulente dell’ex assessore Artesio.

C’è un filone torinese nella storia giudiziaria che riguarda la Fondazione Maugeri di Pavia e il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. Un filone che passerà all’attenzione della Procura subalpina su iniziativa dei pm milanesi e riaccende i riflettori su vicende che riportano in superficie le ombre inquietanti sul rapporto sanità pubblicaprivata dei tempi dello scandalo Odasso. Nell’interrogatorio del 2 ottobre di quest’anno a Milano, l’exdirettore amministrativo dell’Istituto Maugeri Costantino Passerino rivela un versamento di 150 mila euro a Giorgio Grando, che nel 2008 diventa consulente dell’assessorato alla Sanità diretto da Eleonora Artesio, giunta Bresso, con il ruolo di controllo sull’evoluzione dei costi della rete ospedaliera privata.

Eleonora Artesio smentisce i fatti: “La notizia di un coinvolgimento del dott. Giorgio Grando, consulente dell’assessorato durante la mia amministrazione, nell’indagine sulla Fondazione Maugeri mi lascia sbigottita. Il dott. Grando era stato individuato, certamente per la competenza, ma anche per la battaglia condotta contro i corrispettivi economici riconosciuti a settori della sanità privata accreditata dal 1997 al 2003. Proprio il ruolo di denuncia contro un sistema che avrebbe portato alcune aziende sanitarie, in applicazione di quei contratti, a una situazione di disavanzo, lo aveva reso credibile sia nelle sedi giudiziarie in cui aveva vinto il ricorso contro il suo licenziamento, sia sul piano pubblico nel corso delle indagini conoscitive svolte dal Consiglio regionale. Ora questa credibilità risulta compromessa dal sospetto che la persona non sia stata né indipendente né animata dalla tutela degli interessi pubblici, ma compromessa con una parte. In questo senso mi sento raggirata e mortificata”.

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