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Politica

I rapporti fra Toro, Juve e Comune di Torino: dallo Juventus Stadium, allo Stadio Olimpico, al Filadelfia, alla nuova area alla Continassa

Redazione Quotidiano Piemontese

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Vittorio Bertola ha scritto sul suo blog un post dal titolo interessante : I soldi nel pallone, in cui analizza i rapporti fra il  Comune di Torino, La Juventus e il toro, gli stadi presenti a Torino: Juventus Stadium, Stadio Olimpico e lo storico Filadellfia, fino alla nuova area concessa ai bianconeri alla Continassa. Ai lettori di QP considerazioni e commenti sulle diverse situazioni descrittte.

Quando si parla di stadi e delle squadre di calcio cittadine è difficile intavolare una discussione razionale; subito buona parte dei partecipanti cominciano a ragionare per tifo.

Noi in ufficio siamo ben assortiti, dato che io sono attivo nei club del tifo granata da molto prima di fare politica mentre Chiara in passato ha lavorato per la Juventus; per questo motivo vi possiamo rassicurare sul fatto che le posizioni che prende il Movimento 5 Stelle sono ragionate e valutate come consiglieri comunali, nell’interesse della città, e non in base al proprio tifo calcistico.

Detto questo, l’argomento del giorno è l’ultima grande operazione immobiliare che piomba sui tavoli del consiglio comunale: la concessione alla Juventus dell’area della cascina Continassa, adiacente a quella del nuovo stadio.

Già l’operazione stadio Juventus, dal punto di vista del pubblico interesse, lasciava molto a desiderare: alla Juventus la Città ha chiesto, in cambio della proprietà di fatto per 99 anni di un’area di 350.000 mq, 20 milioni di euro, ovvero € 0,58 (58 centesimi di euro) al metro quadro all’anno! Non contenta, la Città ha anche fatto una variante al piano regolatore che permettesse alla Juventus, oltre allo stadio, di realizzare un centro commerciale Conad (le solite cooperative) da 37.000 mq e 90 milioni di euro. Con il cambio di campo, gli incassi da stadio della Juventus sono passati in un anno da 11,6 a 34,6 milioni di euro, triplicando, e grazie alla Champions League quest’anno saranno ancora superiori.

Insieme allo stadio, la Juventus aveva presentato un progetto di massima per l’area adiacente, quella di cui si parla oggi, prevedendo di realizzarvi la propria “club house”. Il progetto copriva l’area immediatamente a ovest dello stadio, escludendo però l’area dell’Arena Rock, all’angolo tra via Druento e via Traves.

L’Arena Rock è uno dei paradigmi della spoliazione delle casse torinesi che porterà questa città al fallimento. Nel momento in cui lo stadio delle Alpi fu dato alla Juventus, sembrò ovvio ai sessantenni che comandano Torino che, per non perdere l’immancabile un concerto l’anno del Delle Alpi e dimenticandosi di possedere tuttora lo stadio Olimpico, servisse una nuova area concerti come quelle a cui loro erano abituati nei lontani anni ’60, ovvero una spianata di fango con un palco, due cessi e due biglietterie. Questo generò un bell’appalto da cinque milioni di euro che furono totalmente buttati, in quanto mai nessun concerto si è svolto in tale spianata di fango; un anno, per tamponare la figuraccia, chiesero alle aziende pubbliche del territorio di mettere dei soldi per farci una specie di festa dell’Unità latinoamericana.

Lo spreco di soldi pubblici per l’Arena Rock è stato ingente, ma chi l’ha costruita ringrazia ancora adesso; dopodiché, dato che la Juventus non la voleva, un paio d’anni fa trovarono infine qualcuno a cui rifilarla. Per ben 27.000 euro di affitto annuo, un privato si impegnò a realizzare e gestire al suo interno una pista di kart, che è ormai pronta e finita.

Che succede però adesso? Che la Juventus si sveglia, rifà i conti e scopre che, nonostante le condizioni di favore ottenute in passato, i margini non sono abbastanza alti; dunque presenta un nuovo progetto che prevede oltre alla “club house” e al centro allenamenti un cinema multisala, un albergo da 120 stanze e dei sani palazzi residenziali. Ovviamente per realizzare tutto questo serve più spazio, e dunque alla Juventus farebbe tanto comodo che anche la pista di kart, nemmeno ancora inaugurata, venisse demolita per dare l’area a loro.

La reazione dell’amministrazione Fassino è la solita: genuflettendosi a chiunque sia vagamente legato a Marchionne, presenta al consiglio comunale una nuova variante al piano regolatore per permettere tutto quanto richiesto dalla Juventus, in cambio del solito prezzo di 0,58 € al metro quadro all’anno per 99 anni. E chi se ne frega se il tizio del kart ha investito una bella somma (secondo i giornali 1,2 milioni di euro): con le buone o con le cattive, verrà fatto smammare con una compensazione che in commissione è stata quantificata tra i 500.000 e i 700.000 euro.

Ma se invece siete granata e siete tra quelli che amano contestare una presunta differenza di trattamento del Comune tra le due squadre di calcio cittadine, ci tengo a farvi notare una cosa: che non è possibile documentarla in quanto il Torino FC, in termini di progetti di sviluppo, è totalmente non pervenuto. La Juventus ragiona da azienda, progetta, investe; il Torino vivacchia cercando di spendere il meno possibile e di arrivare a fine mese avendo incassato più di quel che è uscito, e non ha mai presentato in Comune nulla del genere. Da cittadini, contestiamo al Comune i trattamenti di favore alla Juventus; da tifosi, citofonare Cairo.

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