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Scende in piazza la crisi dei parchi e delle comunità montane del Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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Questa mattina in piazza Castello, sotto al palazzo della Regione, i dipendenti degli enti parco e delle comunità montane piemontesi sono scesi in piazza per protestare contro i tagli. Hanno preso parte alla mobilitazione circa cinquecento persone a cui non era garantito lo stipendio di novembre. In un incontro con una delegazione di manifestanti, la Regione ha garantito i fondi necessari per coprire novembre, dicembre e le tredicesime

Alle 11 una delegazione è stata ricevuta dalla Giunta. All’incontro hanno partecipato i delegati sindacali, il presidente dell’Uncem Lido Riba e gli assessori Casoni (Parchi), Maccanti (Enti locali), Quaglia (Bilancio) e Ravello (Ambiente). Nel corso dell’incontro gli assessori hanno assicurato che c’è l’impegno della Regione per garantire i fondi necessari a pagare gli stipendi di novembre, dicembre e la tredicesima che fino a questa mattina non erano garantiti.

Basta con i rinvii, i tentennamenti e i balletti sul rimpasto in Giunta: la Regione deve occuparsi dei servizi ai cittadini e dei salari dei lavoratori che li gestiscono”. Questo l’accorato appello fatto circolare qualche giorno fa dalle sigle sindacali Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil Fpl Piemonte.

O completiamo il cambiamento che abbiamo avviato o ci imballiamo con conseguenze imprevedibili”. Secondo i sindacati, sarebbero state almeno cinque le Comunità Montane che non potevano garantire gli stipendi a novembre: Alto Tanaro, Cebanomonregalese, Valli Grana e Maira, Valle Susa, Vallestura. Altre avrebbero avuto invece difficoltà a pagare gli stipendi di dicembre e le tredicesime.

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