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Piemonte

Tangenti per le patenti: la Regione si costituirà parte civile

Redazione Quotidiano Piemontese

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I 15 arresti di funzionari della Regione Piemonte e di dirigenti della Gec Spa potrebbero presto avere conseguenze anche a livello politico ben più gravi dei 20 milioni di euro di danno che l’ente avrebbe subito. L’ente infatti ha annunciato che “si considera parte lesa e, qualora siano accertati danni all’amministrazione, si costituirà parte civile”. Associazione per delinquere, corruzione, concussione e turbativa d’asta sono  i reati contestati dal sostituto procuratore Giancarlo Avenati Bassi.

In carcere sono finiti l’amministratore delegato di Gec Spa, Alessandro Otella, il direttore AldoMagnetto, agli arresti domiciliari invece il presidente, Giovanbattista Rocca e il vice Franco Giraudo. La società è stata di fatto commissariata. Secondo le accuse i dirigenti di Gec avrebbero corrotto i funzionari per ottenere l’aggiustamento di una gara d’appalto per la riscossione del bollo auto ottenendo vantaggi per circa 50 milioni di euro.

“È emerso un quadro gravemente patologico riguardante la Regione Piemonte”,sintetizza il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Salerno.

Il maggior beneficiario delle bustarelle per ora parrebbe essere l’ex dirigente del Settore Tributi della Regione, Giovanni Tarizzo, sul cui conto corrente sono stati trovati un milione e mezzo di euro.

Per ora la posizione legale di William Casoni, assessore al Commercio della Regione, ribattezzato da alcuni indagati “signor 10%”, per quanto monitorata dalla magistratura, non pare destinata ad aggravarsi perché, come spiega lo stesso Salerno “non c’è univocità nell’assegnazione della etichetta di “signor 10%”. Non è detto però che non ci pensi il Presidente Roberto Cota a prendere provvedimenti perché dalle intercettazioni risulterebbe che Casoni abbia fatto pressioni sull’assessore al bilancio Giovanna Quaglia, e che è la responsabile del settore che sovrintende alla riscossione delle imposte regionali come quella del bollo auto. L’interessata, dal canto suo, nega ogni addebito e su questo la magistratura concorda.

Dalle carte emerge che Quaglia parrebbe lontana dalla guerra condotta dalla Gec, poi commissariata, per evitare che l’appalto finisse all’Aci o ad Engeneering. Tutte e tre le società però avevano referenti all’interno della Regione. Che la gara d’appalto facesse gola a molti è confermato da quanto il gip scrive: “il 3 agosto 2012, la Regione Piemonte ha pubblicato due bandi di gara per la riscossione della tassa auto coattiva e volontaria”.

Sicuramente sarà un week-end di fuoco per il Pdl dal momento che, dalle intercettazioni pubblicate in questi giorni, risulterebbero potenzialmente interessabili oltre a Casoni e Quaglia anche Cattaneo, il presidente del consiglio regionale.

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