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Cronaca

Verbania: arrestato Benelli per gli ammanchi all’Ente Parco Ticino

Erica Gardella

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Antonio Ettore Benelli, tesoriere dell’ex Consorzio Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, che oggi è diventato Ente di gestione del Parco Naturale della Valle del Ticino, è stato arrestato, per la seconda volta, per i fatti avvenuti nel 2008. Nei bilanci del consorzio, secondo quanto risulta dalle indagini partite a settembre di quest’anno della procura di Verbania, risultano spese per oltre 390 mila euro che il Benelli avrebbe effettuato in qualità di contabile, per auto di grossa cilindrata, beni di lusso, vacanze, beauty farm oltre che la ristrutturazione di due appartamenti di proprietà dell’indagato.

L’indagato, sempre secondo la denuncia e da quanto emerso dai controlli della contabilità,  avrebbe falsificato numerosi mandati di pagamento dell’Ente per ottenere denaro che gli veniva accreditato sul conto corrente personale o che direttamente ritirava in contanti dalle casse del consorzio. Attraverso la propria posizione di funzionario contabile Benelli si sarebbe a appropriato dei 390 mila euro contraffacendo i mandati di pagamento apponendo prima la propria firma e poi il timbro che riproduceva la firma in copia del direttore dell’ente. Questa procedura era adottata in quanto sui documenti contabili era necessaria una doppia firma, appunto del direttore e del contabile.

Dagli accertamenti svolti dai carabinieri, su delega del Pubblico Ministero di Verbania Gianluca Periani, sono emersi inoltre vari conti correnti riconducibili allo stesso Benelli, sui quali  sono stati evidenziati degli importi indebitamente introitati tra il 2008 e il 2011, per il totale di 390 euro appunto. Per l’anno 2012 (anno in cui l’ente parco si è fuso e trasferito in Novara) sono in corso altre indagini da parte della Procura di Novara che ha già richiesto ed ottenuto un analogo provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il contabile.

Il danno economico globale arrecato dal Benelli all’Ente non è ancora stato accertato nella sua totalità, ed attualmente la Corte dei Conti di Torino, in sinergia con la Procura della Repubblica di Verbania, continua l’opera di verifica e rintraccio di tutte le somme indebitamene percepite. Ampia collaborazione vi è stata anche da parte dei vertici dell’Ente Parco che hanno di fatto smascherato la truffaldina opera del funzionario infedele, licenziandolo nel settembre del 2012.  Il provvedimento di custodia cautelare, emesso per i reati di falso e peculato dal G.I.P. di Verbania, è stato eseguito dai carabinieri il 9 dicembre ma viene reso noto solo oggi per esigenze di carattere investigativo.

 

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