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Cronaca

Rifugiati, situazione critica all’Hotel Giglio

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Frame dal video del Fatto Quotidiano

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Da tre giorni la situazione è critica all’Hotel Giglio di Settimo Torinese, dove dal maggio scorso sono ospitati i rifugiati politici provenienti dalla Libia. Al momento nella struttura sono presenti quasi 150 persone in attesa di una sistemazione migliore.
Il progetto di cui fanno parte si chiama Emergenza Nord Africa ed è gestito da Connecting People. Partito in concomitanza con l’emergenza libica, ha l’obiettivo di accogliere i rifugiati politici per superare il momento di emergenza
Il problema è che in quanto emergenza la sistemazione avrebbe dovuto essere temporanea ed invece non si vedono sbocchi o altre soluzioni. Il progetto è scaduto il 31 dicembre ma Connecting People ha ottenuto una proproga di tre mesi.
Tuttavia i profughi presenti nell’hotel (almeno una parte di loro) ritiene questa proroga solo un modo per prolungare l’agonia e dal primo gennaio ha inscenato una protesta per sollevare l’attenzione sulla loro situazione e chiedere delle risposte (tra le proposte c’è quella di ricevere direttamente i fondi statali destinati al progetto per potersi spostare in altre nazioni europee alla ricerca di un lavoro che in Italia non trovano).
La protesta dei rifugiati ha però provocato la reazione degli operatori di Connecting People che ritengono al momento la struttura non sicura e da tre giorni non si presentano.
Così l’Hotel Giglio è in questo momento anche senza forniture alimentari.

Il Fatto Quotidiano è entrato nell’hotel raccogliendo le drammatiche testimonianze dei rifugiati.

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