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Pubblica amministrazione “cattivo pagatore”. Danno per le imprese private

Redazione Quotidiano Piemontese

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Giansecondo Bossi, Confartigianato Asti

Giansecondo Bossi, Confartigianato Asti

Pubblica amministrazione sempre più lenta a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi a cui si rivolge. Nel 2012 il tempo medio è salito a 193 giorni. E’ la fotografia che emerge dall’indagine Confartigianato secondo cui tra maggio e novembre 2012 il ritardo con cui gli enti pubblici (Amministrazione centrale, Regioni e Province) hanno saldato le fatture alle imprese è aumentato di 54 giorni. Per arginare il malcostume dei ‘cattivi pagatori’, dal primo gennaio sono entrate in vigore le norme che fissano a 30 giorni il termine ordinario per regolare i pagamenti nelle transazioni commerciali tra enti pubblici e aziende private e tra imprese private. Una legge tanto più necessaria, secondo Confartigianato, visto che alle imprese il ritardo con cui la Pa salda i propri debiti, rispetto ai 30 giorni stabiliti dalla nuova legge, costa 2,5 miliardi di maggiori oneri finanziari. Il rapporto di Confartigianato rivela che la Pa ha accumulato debiti commerciali per 79 miliardi nei confronti dei fornitori di beni e servizi. Di questi, 35,6 miliardi si riferiscono a debiti verso fornitori del servizio sanitario nazionale, che comprende Asl, aziende ospedaliere, aziende ospedaliere Universitarie e Irccs, istituto nazionale tumori.

A farsi attendere sono soprattutto le Asl che hanno tempi medi di pagamento di 269 giorni che però arrivano a picchi di 793 giorni in Calabria, 755 giorni in Molise, 661 giorni in Campania, 398 giorni nel Lazio, 349 giorni in Puglia, 308 giorni in Sardegna. Nel complesso i tempi medi di pagamento delle Asl della Mezzogiorno sono di 425 giorni, più che doppi (+120%) rispetto ai 193 giorni medi delle Asl del centro-nord.

Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza che nel 2011 la Pa ha acquistato beni, servizi e investimenti fissi per 167,9 miliardi, pari al 10,6% del Pil. Più dei tre quarti (78,3%) degli acquisti della Pa per un valore di 131,5 miliardi, è determinato dalle Amministrazioni locali, seguono le centrali con acquisti per 34 miliardi (20,3% del totale della Pa) e gli enti previdenziali con 2,4 miliardi (1,4%).
A livello regionale, dei 146,3 miliardi di euro di spesa, 98,1 miliardi sono assorbiti dal centro-nord (67,0%) e 48,3 miliardi dal Mezzogiorno (33,0%).

Tra il 2001 e il 2011 gli acquisti della Pa sono saliti del 34,9%, con una incidenza sul pil che passa dal 9,9% al 10,6%, con un incremento di 0,7 punti del prodotto interno lordo. A seguito delle recenti manovre di correzione dei conti pubblici si inverte la tendenza rilevata negli ultimi dieci anni e nei prossimi anni si prevede una riduzione sensibile del peso sul pil della spesa per acquisti della Pa che passa dal 10,9% del 2010 al 9,5% nel 2015.

“La nuova legge sui tempi di pagamento – sottolinea Giansecondo Bossi, direttore di Confartigianato Asti – è un passo avanti per ristabilire etica e correttezza nei rapporti economici tra imprese e Pubblica Amministrazione, tra imprese committenti e imprese subfornitrici. Quello dei ritardi di pagamento è uno dei problemi più gravi che stanno all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito scarsissimo, porta anche alla chiusura molte aziende”.

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