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Cittadini

Dopo 16 anni di crescita la popolazione di Fossano, nel 2012, registra un decremento

Redazione Quotidiano Piemontese

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fossano anagrafica popolazione e residentiAl termine del 2012 la situazione demografica  fossanese mostra mutamenti di direzione rispetto agli anni precedenti. Nei prossimi paragrafi di questo articolo si propone un’analisi del dottor Gino Grosso, sociologo cittadino, che interpreta i dati demografici della Città 31 dicembre 2012.

 

NATI,  MORTI,  IMMIGRATI,  EMIGRATI

La popolazione che dal 1994 cresceva se pur lentamente e a fine 2011 aveva raggiunto quota 24.915 abitanti, è scesa a 24.868 a fine  2012, con un decremento di 47 unità. Questo esito è conseguente a: un saldo negativo di 26 unità tra nati (217) e morti (243); un saldo negativo tra iscritti all’anagrafe (752) e cancellati (773), pari a 21 unità.

Tasso di natalità: 8,7 per mille, tasso di  fertilità  circa 1,40 figli per donna; tasso di mortalità: 9,7 per mille.  Una valutazione più puntuale della situazione comporta il tenere conto, da un lato, del consistente apporto demografico della popolazione di cittadinanza non italiana, e dall’altro della fuga da Fossano di un certo numero di giovani famiglie, che cercano nei comuni minori vicini condizioni più favorevoli di acquisto e locazione dell’abitazione. Questi comuni presentano tutti saldi migratori positivi. Comunque  i tassi di fertilità dell’etnia italiana (minori di 1,3)preludono in prospettiva un declino demografico preoccupante che richiederebbe politiche sociali nazionali di contrasto durature, non episodiche o spettacolari come si è constatato nel recente passato. La quota 25.000 abitanti, che sembrava un traguardo prossimo per Fossano, si è ulteriormente allontanata. Si tratta forse un esito della crisi, ma non soltanto.

MATRIMONI,  SEPARAZIONI,  DIVORZI

Il numero dei residenti a Fossano che nel 2012 hanno contratto matrimonio sono stati 114; se ne deduce un tasso di matrimonialità del 2,3 per mille, molto basso (2011: 3,3 per mille). Sembra ragionevole attribuire in parte questo esito alla crisi economica, ma è probabile che giochino anche fattori più complessi, legati alla instabilità matrimoniale. Nel 2012 sono stati registrati 35 divorzi e 47 separazioni, entrambi in aumento rispetto all’anno precedente; è confermata l’elevata incidenza del fenomeno, ormai più che decennale..

BORGHI  E  FRAZIONI

La modesta riduzione della popolazione comunale ha interessato tutti i borghi salvo il Borgovecchio ed una parte delle frazioni. E’ continuata la crescita delle frazioni vicine alla città: Cussanio, Tagliata, Boschetti che di fatto si stanno lentamente integrando nel capoluogo. Si conferma la funzione delle frazioni meno prossime alla città come centri periferici di residenza, funzionali non soltanto dall’agricoltura.

MIGRAZIONI

La componente di popolazione di cittadinanza non italiana ha raggiunto le 2639 unità, il 10,61% della popolazione totale, dopo che nel mese di giugno 2011 è stata superata la soglia psicologica del 10%. Dopo l’impennata  degli anni 2006-2008 la sua crescita è rallentata, specie nell’ultimo anno. Tra le 59 nazionalità rappresentate a Fossano prevalgono gli albanesi con 691 unità, seguiti dai marocchini con 514, dai romeni con 398, dai senegalesi con 259, dagli indiani con 103 unità, dai moldavi con 102. Le altre nazionalità sono presenti con valori modesti; tali sono in particolare le presenze da altri paesi dell’Unione Europea, salvo i romeni. Tra gli immigrati prevale il sesso maschile, specie per l’apporto senegalese (206 maschi, 53 femmine) mentre nella cittadinanza italiana prevale di misura  il sesso femminile. La popolazione straniera aumenta non soltanto per immigrazione ma anche per …. produzione propria: al suo interno le nascite sono molto superiori ai decessi, con un saldo positivo di 30 – 40 unità ogni anno; si tratta di popolazione giovane con una discreta fertilità. Come noto in Italia i bambini nati da genitori non cittadini italiani assumono la cittadinanza dei genitori, in pratica sono immigrati anch’essi. Pertanto l’incremento di 75 unità verificatosi nel 2012 è da attribuire per circa la metà ad una … produzione straniera a kilometri zero!

PROFESSIONI

Risultano in condizione professionale a fine 2012 11.580 cittadini, pertanto il tasso di attività sulla popolazione è pari al 46,6%. Si tratta di un valore molto elevato per l’Italia; se fosse diffuso nell’intera nazione avremmo 4 milioni di lavoratori in più. Si dichiarano agricoltori 702 fossanesi, pari al 6% dei lavoratori;  anche questo è un valore elevato, a riprova dell’importanza dell’agricoltura per la nostra zona, che conta pure su mano d’opera in seconda professione. Gli artigiani sono 1364, 11,8%; nell’insieme i lavoratori autonomi sono oltre il 30% del totale. Gli operai sono 3788 (32,7%) a fronte di 2892 impiegati (25%); questo rapporto conferma il carattere industriale prevalente della nostra attività economica, scarsamente terziarizzata, con qualche interrogativo per il futuro.

SCOLARITA’

Le informazioni riportate ed in particolare le percentuali sono stime riguardanti la popolazione di cittadinanza italiana. Possiedono la sola licenza elementare  4539  persone, di cui circa la metà  studenti, per il resto  in gran parte  sono anziane. Sono  “senza titolo di studio” circa 1600 adulti-anziani. La licenza media è il titolo più diffuso, 7503 casi pari a circa il 38 % degli ultra- quattordicenni.  Un titolo di scuola media superiore o licenza professionale è dichiarato da 5202 cittadini, una laurea da 1249. Nel complesso  possiede un titolo di studio superiore il 29% dei cittadini. Questi dati sulla scolarità non sono esaltanti, da ritenere a livello inferiore rispetto ai valori medi nazionali.  Da questo punto di vista paghiamo un passato lontano di povertà, quando non tutti completavano le elementari e studiava oltre le elementari solo un quarto dei ragazzi, ed anche un passato più recente in cui i ragazzi abbandonavano presto la scuola avendo a disposizione immediata un lavoro. Soltanto negli ultimi decenni è maturata la convinzione generale che la scuola è una esigenza per tutti  ed un titolo professionale non è soltanto un pezzo di carta. Riguardo ai 2639 residenti  non italiani sappiamo  che hanno segnalato 1972 ”titoli di studio esteri”. Dal che si deduce che la quasi totalità di queste persone in età adulta possiede un titolo di studio.

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