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Gian Carlo Caselli chiede al Csm di essere tutelato per le parole di Pietro Grasso

Redazione Quotidiano Piemontese

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gian-carlo-caselliIl procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli scende in campo contro le parole dell presidente del Senato, Pietro Grasso, ospite di Piazzapulita. Caselli chiede al Csm di essere adeguatamente tutelato a fronte di uncomportamento profondamente lesivo dei miei diritti e della mia immagine. In una lettera inviata al vicepresidente del Csm Michele Viett Gian Carlo Caselli scrive : “Grasso  si è prodotto in un lunghissimo monologo, a mio giudizio contenente accuse e allusioni suggestive, con il risultato di prospettare in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato.

Tale comportamento mi appare innanzitutto per nulla rispettoso dei principi costituzionali che presidiano la separazione dei poteri e tutelano l’indipendenza della magistratura rispetto ad ogni forma (diretta o indiretta) di condizionamento ed ingerenza del potere politico, specie se tale potere corrisponde ad una delle massime cariche dello Stato. Ritengo, inoltre, detto comportamento  profondamente lesivo dei miei diritti e della mia immagine, in particolare la’ dove si insinua che il mio operato sarebbe stato caratterizzato dalla tendenza a promuovere e gestire processi che diventano gogne pubbliche ma restano senza esiti, mentre tutta la mia esperienza professionale si e’ sempre e soltanto ispirata all’osservanza della legge, al rispetto dei presupposti in fatto e in diritto necessari per poter intervenire e alla rigorosa valutazione della prova.

Segnalo che il comportamento in oggetto risulta, sempre a mio giudizio, ancor più delegittimante nei miei confronti  per il fatto di essere stato tenuto nel giorno stesso in cui veniva pronunziata dalla Corte d’appello di Palermo sentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell’Utri, sentenza relativa a procedimento (come ricordato anche nel corso della trasmissione) avviato dalla Procura di Palermo quando il sottoscritto ne era a capo. Ben consapevole dell’assoluta inopportunità di percorrere qualunque altra via non istituzionale chiedo di essere adeguatamente tutelato, riservandomi ogni iniziativa al riguardo”.

La lettera di Caselli

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