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Ambiente

I Parchi Piemontesi cercano un futuro di automomia economica per valorizzarsi e superare la crisi

Redazione Quotidiano Piemontese

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piemonte-parchiDurante un convegno organizzato da Cgil e Federparchi sui parchi in Piemonte dal titolo Parchi, una bella impresa contro la crisi, il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ha dichiarato: ”I parchi non possono essere soltanto una spesa, un pozzo senza fondo, possono essere anche una risorsa.’Ci sono tanti modi per recuperare dai parchi le risorse per poter fare investimenti e mantenere il personale necessario l ma bisogna applicare una nuova mentalità. In passato i parchi non erano considerati un servizio per la gente ma ci sono diversi metodi per rendere il sistema dei parchi autosufficiente come dovrebbe essere. Non bisogna fare cose incredibili: basterebbe iniziare a proporre percorsi con biciclette, giri del parco sui pony, creazione di bed & breakfast eccetera. Non troverei scandaloso che si arrivasse anche un solo ente parco regionale che li comprenda tutti. L’accorpamento può essere utile per fare economie di scala e programmare meglio gli investimenti. Un sistema che sta in piedi è un sistema che crea entrate” .

Monica Cerutti di Sel analizza la situazione dei Parchi Piemontesi: “La situazione dei parchi piemontesi è critica, ciò è dovuto al fatto che i trasferimenti dei finanziamenti regionali sono passati da 35 milioni nel 2008 a 22 milioni nel 2013 sufficienti a coprire solo il personale. Quest’anno non potranno essere coperte le spese di funzionamento e non potranno essere fatti ulteriori investimenti sulle aree protette: un danno enorme per il nostro territorio dal punto di vista ambientale.

La Regione Piemonte ha disatteso gli adempimenti fissati dalle direttive europee che riguardano la tutela della biodiversità prevista nel programma di Rete Natura 2000; ciò comporta il fatto che potrebbe incorrere in onerose procedure di infrazione aperte dalla commissione europea aggravando ancora di più il buco di bilancio dell’ente.  Cota invece di pensare alla privatizzazione dei parchi pensi alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, a non disperdere 40 anni di politica di conservazione naturale.

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