Economia
La Fiat finanziata anche dalla Banca del Mezzogiorno
Linkiesta in un articolo recente si chiede perchè la Banca del Mezzogiorno abbia finanziato la Fiat dato che la banca voluta da Giulio Tremonti doveva occuparsi delle Pmi del Sud
Avrebbe dovuto finanziare le aziende del Sud, ora dà soldi anche a quelle del Nord. Dagli incentivi alle piccole e medie imprese, adesso ha mutui e prestiti più per quelle con mega fatturati. Non ha emesso un euro dei «Tremonti bond» previsti e gira quattrini ai dipendenti e pensionati statali per non rischiare. La Banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale (BdM-Mcc), la cosiddetta «Banca del Sud» partita solo il 2 febbraio 2012 e prevista sin dalla finanziaria 2006 dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, attraversa una vera e propria metamorfosi rispetto ai piani iniziali del Tesoro.
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Allora a chi serve la «Banca del Sud»? Mentre Tremonti continua a sostenere che deve occuparsi di «artigiani e commercianti (credito per un bancone da lavoro o da bar, per un forno da pizzeria, per un frigorifero…)», tra le 400 imprese già finanziate da Sarmi ci sono colossi come Ansaldo, Fiat e Fincantieri, ma anche big di settore come Grimaldi Lines, De Cecco e Acquedotto Pugliese (Aqp), la SpA della Regione Puglia che gestisce l’impianto idrico più grande d’Europa. Vagliati (e poi scartati) pure Astaldi, Enav ed Enel. Ma che ci fa AqP con 452 milioni di euro di fatturato e 1.937 occupati nel 2011 accanto alla piccola ditta che chiede anche 25mila euro per nuove attrezzature? Come risulta a Linkiesta, ha ottenuto da BdM un mutuo da 30 milioni di euro per gli investimenti infrastrutturali del Piano d’Ambito 2010-2018: una spesa di circa 1,5 miliardi di euro coperta anche da un prestito diretto da 150 milioni di euro della Bei.
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