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Piemonte

Hamburger sintetico? Gli italiani dicono no

Erika Savio

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muccheUn’indagine della Coldiretti piemontese sottolinea come il 73 % degli italiani  non mangerebbe mai i famosi 142 grammi dell’hamburger sintetico, poi cotto e fatto assaggiare in diretta da uno studio televisivo londinese; il primo hamburger ‘in provetta’ è stato creato coltivando in laboratorio delle cellule staminali prelevate dal muscolo di un bovino dal dottor Mark Post, direttore del dipartimento di fisiologia dell’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. Il commento italiano parte dall’ultima indagine Eurobarometro evidenzia una diffusa preoccupazione del Belpaese nei confronti delle nuove tecnologie applicate ai prodotti alimentari. Oltre alle forti perplessità di natura etica, infatti, sulla carne artificiale si aggiungono (sostiene la Coldiretti) quelle di carattere economico: un costo stimato in 250mila euro per il primo hamburger artificiale. Gli assaggiatori lo hanno inoltre giudicato ‘non particolarmente gratificante’; sulla polpa di pseudo-carne, per garantire un miglior sapore, è stato messo del succo di barbabietola rossa e zafferano e, per assicurare un colore quanto più simile, sale, uova in polvere e del pane grattugiato. Ciononostante, non è aumentata di molto l’attrattività del piatto. “La realtà è che nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (vedi il ‘supersalmone’ a rapida crescita, il riso ipervitaminico nonchè il latte ‘materno’ delle mucche transgeniche) rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini. Per questo, come hanno dimostrato le esperienze del passato a partire dalla mucca pazza, le innovazioni in un settore come quello alimentare, particolarmente esposto ai rischi per la salute, devono percorrere – asserisce Coldiretti – la strada della naturalità e della sicurezza.”

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