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Piemonte

Movimento 5 Stelle e Sel contro l’omologazione pro Tav di politica e magistrati piemontesi

Redazione Quotidiano Piemontese

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notavMovimento 5 Stelle e Sel polemizzano contro l’omologazione informativa e comunicativa di politica e magistratura.  Davide Bono, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Regione Piemonte senza citarlo parla del procuratore Caselli: “In un mondo in cui la politica non fa più la sua parte e cioè quella di dialogare con i cittadini e quindi rappresentarli democraticamente, è ovvio che anche gli altri poteri dello Stato non si trovino in buona salute. Così troviamo procuratori che, invece di attenersi alle prove e ai procedimenti giudiziari, intendono dare giudizi. Da anni diciamo che non giova al rasserenamento degli animi ridurre il progetto del Tav a un mero problema di ordine pubblico. Sono state depositate decine di ricorsi al TAR, esposti alla Procura, segnalazioni riguardanti le irregolarità amministrative e procedurali del cantiere del cunicolo di Chiomonte: nessun riscontro. Ricordiamo che a tutt’oggi non è stato depositato l’unitario progetto esecutivo del cunicolo, così come imposto ad Ltf dal Cipe. In ultimo l’iniziale erroneità del numero di Codice Unico di Progetto (utile al tracciamento delle transazioni finanziarie, irrinunciabile strumento di controllo delle penetrazioni mafiose nei cantieri pubblici) non ha condotto la Procura della Repubblica alla verifica dei flussi finanziari originariamente generati dall’opera del cunicolo di Chiomonte”.

Monica Cerutti si lancia contro il centrodestra: “Mi dispiace che l’assessore Ghiglia come portavoce piemontese di Fratelli d’Italia stili le liste dei buoni e dei cattivi, usando come linea di demarcazione essere contrari o a favore della linea ad alta velocità Torino-Lione. Non possiamo ammettere queste banalizzazioni. Sel è contraria alla realizzazione di quest’opera, ma non per questo ha mai giustificato qualsiasi atto di violenza contro le forze dell’ordine, la magistratura e i lavoratori. La cattiva politica è quella che non ascolta le ragioni del dissenso, e anzi le delegittima, senza fare alcuna distinzione. Noi non sottovalutiamo gli episodi di violenza, che condanniamo fermamente, ma crediamo proprio per questo che bisognerebbe continuare a mantenere il dialogo con chi si oppone all’opera in modo pacifico”.

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