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Cronaca

Il professor Valter Giordano non sceglieva le sue vittime a caso

Redazione Quotidiano Piemontese

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valter-giordanoIl professor Valter Giordano ha ammesso i rapporti sessuali con le due allieve minorenni dell’istituto socio pedagogico Bertone Soleri di Saluzzo dove insegnava lettere e filosofia per cui è stato accusato e arrestato dopo quattro ore di interrogatorio, in cui Giordano ha ammesso il reato spiegando che le ragazze erano consenzienti. I suoi legali hanno rinunciato al Tribunale del Riesame e a chiedere la liberazione del professore di Saluzzo. In un articolo di Repubblica si scrive che il professor Giordano non sceglieva a caso le sue vittime: ragazze simili come aspetto fisico, senza fidanzati, in crisi di autostima, in conflitto con i genitori, quindi più deboli.

Il professor Giordano ci provò anche con me. Ero triste, mi sentivo sola, lui mi parlava di Paola, mi consolava, era sorridente e gentile. Ma quando ho capito gli ho risposto: no, grazie e a casa sua non sono andata. Non è stato facile dire di no al prof». C’è una testimonianza- chiave nelle 1.500 pagine di atti che lunedì i giudici del Tribunale della Libertà di Torino dovranno valutare. Valter Giordano, l’insegnante di liceo di Saluzzo indagato per aver avuto relazioni sessuali “con abuso di autorità” con due studentesse, deve restare agli arresti domiciliari o tornare a casa?

Le vittime non erano scelte a caso: ragazze in crisi di autostima, tutte simili tra loro nell’aspetto fisico, tutte in conflitto con i genitori. Anche l’indagato, che oggi sarà interrogato dal pubblico ministero Cristina Bianconi, verrà sottoposto a una perizia psichiatrica: aveva chiaro il “disvalore” di ciò che faceva? L’accusa ritiene di sì, la difesa punta al contrario. Le ragazze “a rischio” erano adolescenti che avrebbero potuto, e in alcuni casi fu proprio così, sentirsi “speciali” se avessero avuto una relazione con lui, un segreto che le facesse sentire grandi e desiderate.

Un requisito era non avere il fidanzato: il prof non voleva rivali che avrebbero potuto insospettirsi. Per questo la storia di Saluzzo non è soltanto una vicenda a luci rosse di provincia, discutibile sul piano etico ma socialmente irrilevante. Paola V., la ragazza dalla quale è partito tutto, morta nel 2004 dopo un volo dalla torre dell’acquedotto, era una intelligente e lucida.

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