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Cronaca

Fassino e i tre presunti casi di furto a Fiumicino: che cosa sta succedendo al caso

Il nome di Piero Fassino sarà iscritto sul registro degli indagati della Procura di Civitavecchia

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TORINO – Si complica la situazione dell’ex sindaco di Torino Piero Fassino dopo che è venuta a galla la sua disavventura al duty free di Fiumicino in cui è stato fermato con una bottiglia di profumo Chance di Chanel del valore di 130 euro senza averla pagata.

E’ stata acquisita dalla Procura di Civitavecchia l’informativa della Polizia di Fiumicino relativa al furto. Il nome di Piero Fassino sarà iscritto sul registro degli indagati della Procura di Civitavecchia come doveroso atto di garanzia per procedere negli accertamenti e alla successiva deposizione del politico piemontese. Nella documentazione del caso oltre al video della sorveglianza, la relazione nella quale si trovano le testimonianze di sei dipendenti del negozio che sostengono che l’ex ministro è il responsabile del furto e avrebbe tentato altre due volte di sottrarre profumi al negozio. Fassino avrebbe tetnato di sottrarre un profumo durante l’attesa di un volo per Strasburgo. Fermato dalla vigilanza aveva pagato la confezione e una seconda volta quando la security e la società che gestisce il duty free avevano preferito lasciar perdere sul caso. Solo la terza volta, il 15 aprile, Fassino ha subito la denuncia che però potrebbe essere ancora ritirata.

Fassino, atraverso il suo avvocato difensore Nicola Gianaria, ribadisce che si è trattato di un malinteso, che intendeva pagare, che aveva le mani impegnate per cui avrebbe agito goffamente mettendo il profumo in tasca senza l’intenzione di rubare.

Matteo Renzi ha commentato il caso: “Io non faccio processi sui giornali. Ma se davvero le cose stanno così come vengono raccontate credo che Piero Fassino debba essere aiutato da qualcuno che gli vuole bene. Perché sono molto preoccupato per lui, non è il Piero Fassino che conoscevamo”.

Piero Fassino che ha 75 anni è stato ministro della Giustizia tra il 2000 e il 2001, sindaco di Torino tra il 2011 e il 2016, deputato tra il 1994 e il 2011, e poi di nuovo dal 2018.

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