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Cronaca

Arrestato funzionario della autostrada Torino-Savona per concussione e indebita induzione

Redazione Quotidiano Piemontese

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autostrada-a6I Finanzieri della Compagnia di Cuneo hanno arrestato M. I., di 45 anni, residente a Monastero Vasco, responsabile dei vari centri di manutenzione della tratta Torino-Savona dell’autostrada A6 dopo aver rilevato molte anomalie nell’affidamento di opere e servizi sulla A6 Torino-Savona, attribuite al funzionario dell’autostrada, ritenuto responsabile di ripetute condotte illecite a danno dei fornitori della rete. L’arrestato, il cui tenore di vita è apparso ben al di sopra dei redditi dichiarati, è accusato dei reato di concussione ed indebita induzione a dare o promettere utilità. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.L’indagine è partita a seguito di accertamenti sul dissesto di una cooperativa di Fossano, in liquidazione dal 2012, dalla cui contabilità sono emerse spese relative ad una costruzione residenziale in provincia di Savona, che non avevano collegamenti apparenti con le attività normalmente praticate di scavi ed edilizia stradale. Ulteriori anomalie erano emerse dal mancato pagamento di una cospicua parte di quei lavori, alla cui realizzazione la cooperativa, nonostante le proprie difficoltà finanziarie, aveva destinato notevoli risorse. Gli ex-titolari della cooperativa, hanno ammesso che i lavori erano stati fatti per non indisporre  M. I., di cui avevano assecondato le richieste per garantirsi la continuità delle commesse autostradali.

La cooperativa aveva  eseguito in perdita i lavori  di una villa bifamiliare sita nel savonese. A seguito dei successivi accertamenti disposti dalla Magistratura, il quadro delle indagini si è ampliato: si è scoperta una prassi consolidata e diffusa, avviata da almeno 4 anni, grazie alla quale M. I. era riuscito a completare ed arredare la propria abitazione nel Savonese, servendosi anche di altri operatori, quasi tutti, commissionari di opere o servizi prestati sull’autostrada. I fornitori della Torino-Savona erano in rapporti costanti con il funzionario, incaricato della supervisione delle opere di manutenzione e della edilizia stradale, nonché responsabile delle procedure d’urgenza per i lavori sull’autostrada.

Dalle dichiarazioni della maggior parte degli imprenditori ricattati , tra cui i responsabili di  imprese operanti in Piemonte, Liguria e Lombardia, è emerso il timore di vedere compromessi i rapporti con la società che gestisce l’Autostrada, che dipendevano, evidentemente, dal coordinatore della manutenzione che ha ottenuto lavori per oltre 200 mila euro, quasi tutti destinati alla casa di Vado Ligure che l’uomo, forse al corrente di alcuni accertamenti in corso nell’ambiente autostradale, intendeva vendere.

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