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Asti

A rischio sfratto le famiglie disagiate astigiane. Interviene il Comune

Redazione Quotidiano Piemontese

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 Le famiglie disagiate, prive di reddito non possono più accedere al “fondo sociale” regionale per il sostegno al pagamento dell’affitto di case popolari in cui risiedono. E’ quanto stabilisce, a partire dal 2003, la deliberazione della giunta regionale D.G.R. 93- 6295 del 2.8.2013 secondo cui tali famiglie sono tenute al versamento di una quota, non inferiore a 480 euro annui, da corrispondere all’ente gestore. “Ogni nucleo assegnatario di alloggio di edilizia sociale deve corrispondere all’ente gestore, su base annua, una somma almeno pari al 14% del proprio reddito e comunque non inferiore a 480 euro”. I nuclei familiari privi di reddito, però non dispongono di tale somma, pertanto si innesca un circolo vizioso. Tale circolo vizioso rischia di precludere l’accesso al fondo di persone realmente bisognose, con la conseguenza di esporle alla possibilità di subire uno sfratto. Per porvi rimedio il Comune, con delibera della giunta, assunta nei giorni scorsi, ha deciso di intervenire per aiutare chi si trova in difficoltà economica sostenendoli nel versamento dell’importo di 480 euro.Complessivamente – commentano Fabrizio Brignolo e Pier Mario Vercelli, sindaco e assessore ai Servizi Sociali di Asti – abbiamo stanziato 85mila euro, circa che sono uno sforzo importante per il Comune di Asti, ma consentono a decine di famiglie di non finire in emergenza abitativa ed aggravare una situazione di disagio sociale già forte”.

Inizia ora la raccolta dei dati per censire i cittadini bisognosi. Gli uffici comunali hanno già provveduto ad informare le famiglie che si trovano in condizione di accedere al fondo ma chiunque può chiedere informazioni al Comune.

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