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Nosiglia visita i nuovi stranieri arrivati in Italia. Ogni anno, oltre 1000 le richieste di asilo politico

Redazione Quotidiano Piemontese

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Monsignor Cesare Nosiglia

Monsignor Cesare Nosiglia

Sono oltre 100 i nuovi rifugiati politici, o potenziali tali, arrivati a Torino di recente dai propri paesi d’origine, soprattutto Stati africani accolti nella “Casa del mondo unito” in via Negarville, centro di accoglienza gestito da Esserci, cooperativa sociale che si occupa dei rifugiati, adulti e minori di sesso maschile, in Italia. Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha portato loro il suo personale saluto venerdì 3 gennaio per manifestare la solidarietà della città. Al momento la struttura ospita 102 stranieri su un totale di 115 posti letti, tutti rifugiati politici che necessitano di protezione internazionale e a cui è impossibile rientrare in patria per rischio bellico, di persecuzioni, di morte. La Casa può offrire spazio ad un determinato numero di persone in base ai posti disponibili previsti dagli accordi del programma Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), costituito da una rete di enti locali per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata e che attinge alle risorse del fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Posti limitati e richieste di asilo politico sempre più elevate, oltre il migliaio ogni anno. Agli stranieri vengono proposti corsi di alfabetizzazione, di lingua italiana, di licenza media inferiore, di inserimento lavorativo anche se la situazione economica generale rende difficile trovare lavoro a chiunque.

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