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Battaglia in difesa dei tribunali di Alba e Asti

Redazione Quotidiano Piemontese

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 E’ ancora battaglia per la difesa dell’accorpamento dei tribunali di Alba e di Asti. Nei giorni scorsi Francesco Donato, presidente del tribunale, Giorgio Todeschini, presidente dell’ordine degli avvocati, Fabrizio Brignolo, sindaco astigiano, Massimo Fiorio, onorevole sono stati ricevuti al Ministero di Giustizia a Roma, in audizione presso la commissione di monitoraggio sull’attuazione della riforma delle geografia giudiziaria e per illustrare l’esito dell’accorpamento dei due tribunali del territorio.

La nostra delegazione – dichiara Brignolo – ha spiegato che questo accorpamento è stato forse quello meglio riuscito e completato nel tempo più rapido, di tutti quelli realizzati in Italia. Il Comune di Asti ha, infatti, rispettato il termine previsto dalla legge per il trasloco la realizzazione dei modesti lavori edili necessari, sostenendone i costi. Gli uffici giudiziari sono riusciti ad affrontare l’accorpamento, senza dover rinviare nessun processo e quindi nessuna causa ha subito alcun rallentamento. Questa riforma è un bene anche per i cittadini di Alba, perché la qualità dell’amministrazione della giustizia in un tribunale più grande è migliore, in quanto si possono specializzare i giudici e i tempi delle cause sono molto più rapidi che nei tribunali piccoli, dove mancano sempre i giudici che difficilmente scelgono sedi minori. Inoltre – prosegue Brignolo – se ad Asti e Alba fossero rimasti due piccoli tribunali si sarebbe scavata la fossa ad entrambi, perché si sarebbero poste le basi per sopprimerli alla prossima riforma”.

I contribuenti italiani risparmieranno oltre 150mila euro all’anno di affitti che il Ministero doveva rimborsare ai comuni per le sedi (giudici di pace, ufficiali giudiziari, etc.) che non erano nella proprietà dei comuni di Alba e Bra. Il collegamento autostradale che consente di raggiungere Asti da Alba in meno di venti minuti rende minimo il disagio per i cittadini che devono raggiungere il palazzo di giustizia.

Dopo che sono stati spesi soldi e che si è attuata l’unica vera riforma realizzata negli ultimi anni – conclude il sindaco – ritornare indietro significherebbe screditare l’intera classe politica e non sarebbe possibile ripristinare il tribunale di Alba per decreto, perché solo una nuova legge potrebbe far rivivere un Tribunale soppresso con un decreto legislativo”.

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