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Cultura

Vittorio Sgarbi presenta la prima Biennale della Fotografia italiana a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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sgarbiTorino prima capitale d’Italia e Torino panorama d’eccellenza con la cornice delle Alpi ad esaltare la Mole e i tetti pieni di storia. Sembra naturale quindi che la prima “Biennale della Fotografia italiana” parta da qui, precisamente dalle Ogr. A giugno, o forse a settembre, dipende dallo stato dei lavori, Vittorio Sgarbi curerà la prima edizione di quella che si propone come una vetrina per tutti i fotografi, professionisti e dilettanti, del Belpaese.
Il sito ufficiale è già online e, visto il periodo eufemisticamente pessimo delle casse pubbliche, gli sponsor della manifestazione saranno gli stessi artisti. Secondo quanto recita il regolamento ufficiale:

potranno partecipare tutti coloro che, in possesso della cittadinanza e/o residenza italiana, per diletto o professione siano fotografi. A tutti i partecipanti sarà richiesto un contributo pari ad euro 350,00″ e verrà messo a disposizione per ciascuno “uno spazio pari a 100 cm di larghezza per 200 cm di altezza”.

Le polemiche, aspetto non nuovo quando si parla di Vittorio Sgarbi, non riguardano l’aspetto economico (“Non mi preoccupa la cifra richiesta, non sono più i tempi per chiedere contributi all’ente pubblico, chi è interessato deve mettersi in gioco e pagare. E oggi bisogna fare molto con poco, io in questo non mi tiro certo indietro”), ma sono relative ai criteri di selezione delle fotografie inviate, massimo sei, di cui esposte massimo due.

Il regolamento è stato pubblicato a mia insaputa, devo rivedere le regole, per ora mi dissocio. Non mi piace che si sia andati avanti nel progetto senza più consultarmi.

Nonostante questo, il progetto sta prendendo forma e, oltre al patrocinio (gratuito) della Regione Piemonte, i primi nomi di rilievo sono già stati fatti: Italo Zannier per il comitato scientifico di selezione dei fotografi, Ferdinando Scianna e Beppe Bolchi, mentre Sgarbi ha in mente un obiettivo ben preciso:

Mi piacerebbe avere le immagini del ceco Miroslav Tichy, un genio, che fotografava le donne con macchine artigianali.

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