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Ambiente

Nuova casa per il banco alimentare di Asti. Avrà sede nel mercato ortofrutticolo della città

Redazione Quotidiano Piemontese

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 Nuova casa per il banco alimentare. Il Comune astigiano ha trovato soluzione al problema del banco che rischia di perdere la propria sede per la messa in vendita da parte della Provincia del locale dove svolge la propria attività. L’associazione troverà casa nel nuovo mercato ortofrutticolo dove il Comune sta realizzando il mercato dei produttori e dei commercianti all’ingrosso di prodotti agricoli. Per adeguare i locali ad ospitare il banco sono già iniziati i lavori di adeguamento. “Tra i primi atti della nostra amministrazione – commenta Fabrizio Brignolo, sindaco di Asti – abbiamo recuperato le risorse e le abbiamo destinate alla ristrutturazione delle vecchie celle frigorifere del mercato ortofrutticolo, proprio per tener fede all’impegno di creare uno spazio adeguato per i produttori agricoli e per chi commercia all’ingrosso in questo mercato: era inaccettabile che un comune come il nostro che ha quasi l’80% di superficie agricola non avesse più uno spazio in cui offrire uno sbocco commerciale alle nostre produzioni”.

L’opera è realizzata direttamente, a scomputo di oneri di urbanizzazione, dall’impresa che sta costruendo il centro commerciale voluto dalla precedente amministrazione al posto del vecchio mercato ortofrutticolo.

Noi – prosegue il sindaco – stiamo realizzando la struttura: chiederemo poi la collaborazione delle associazioni di categoria, agricole e commerciali, di mettere in campo le azioni di promozione soprattutto verso l’esterno della provincia e verso le società di distribuzione dei prodotti alimentari, per far si che questo centro diventi conosciuto e all’altezza della qualità di eccellenza dei nostri prodotti agroalimentari”.

La collocazione del Banco Alimentare in questo complesso è strategica perché, non solo risponde all’esigenza di “dare un tetto” alla onlus, ma la colloca in adiacenza a due strutture (il supermercato alimentare e il nuovo mercato ortofrutticolo) che possono fornire al banco derrate gratuitamente o a basso costo da destinare all’attività benefica dell’associazione, visto che, solo ad Asti, il banco sostiene sedici strutture caritative (trentanove nell’astigiano) e 2500 persone (6 mila in tutta la provincia) tra cui i 1200 utenti della mensa di corso Genova. Nell’ultimo anno e mezzo l’amministrazione comunale ha dovuto fare fronte a numerose emergenze causate dal forzato disimpegno da parte dell’amministrazione provinciale, in diversi settori: non solo il banco alimentare, ma anche la biblioteca, Astiss, l’Israt, il museo degli Arazzi, etc.

Fino ad ora – conclude Brignolo – siamo sempre riusciti a fare fronte a queste situazioni, che se non risolte avrebbero causato un depauperamento del tessuto produttivo, culturale e sociale della Città, grazie alla collaborazione di altri Enti come Fondazione Cassa di Risparmio e Astiss e anche alla collaborazione del Commissario Ardia, che, pur nell’adempimento di tagli cui è costretto dalle disposizioni legislative e finanziarie che hanno ridotto le dotazioni della Provincia, ha accettato di continuare a sostenere queste attività nei limiti del possibile, ad esempio continuando a mantenere in servizio il personale a suo tempo distaccato in Biblioteca o all’Università”.

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