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Dopo la sentenza del Consiglio di Stato i politici piemontesi guardano quasi tutti avanti

Redazione Quotidiano Piemontese

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palazzo-lascarisDopo la sentenza del Consiglio di Stato che rimanda i piemontesi alle urne sono arrivati veloci i commenti dei politici piemontesi. Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota in merito alla decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Regione ha commentato: “Si vuole interrompere il lavoro di una Giunta che in questi quattro anni ha rimesso in piedi e risanato il Piemonte. Questo è un affronto ai piemontesi, che hanno espresso il loro voto chiaramente,  ed è un affronto ai principi basilari della democrazia. Un sistema che fa questo dopo quattro anni, quando non è mai stato in discussione il risultato delle elezioni, non è credibile. Non ci sono parole per raccontare quello che è successo: è la morte della democrazia. Si tratta dell’ultimo tassello di un disegno ben preciso della sinistra che vuole a tutti i costi il Piemonte, pur avendo perso le elezioni”.

Per Mercedes Bresso: “Giustizia è fatta, questa volta definitivamente. E’ stata una battaglia lunga e dura, ma sono lieta. Ora i tempi per andare a votare accorpando le regionali con le europee e le amministrative ci sono tutti. Finalmente si interrompe un governo della Regione illegittimo. Ora si metta un punto su questa lunghissima questione e si ridia al Piemonte una legislatura legittimata e in grado di far fronte ai problemi”.

Per Davide Bono del MoVimento 5 Stelle Piemonte: ” Da quattro anni diciamo che queste elezioni erano truccate, non solo per la lista Pensionati per Cota ma anche per la lista Pensionati e invalidi per Bresso. Ora si vada al voto insieme alle europee e si faccia piazza pulita di questa classe politica impresentabile. Abbiamo l’opportunità di portare il Piemonte #oltre questa finta contrapposizione spartitoria di destra e sinistra e ridare di nuovo un futuro di speranza ai piemontesi”.

Per Gianfranco Morgando e Aldo Reschigna del PD : “La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta la fine di un’agonia sotto molti punti di vista. Una agonia giudiziaria, perché ci sono voluti quattro lunghi anni per riconoscere formalmente che le elezioni del 2010 non erano valide. Una agonia per la regione, che per quattro anni con Roberto Cota è stata lasciata abbandonata a se stessa, senza una guida all’altezza dei problemi portati dalla più grave crisi economica vissuta dal Piemonte da decenni”.

Secondo Marco Cavaletto coordinatore regionale di Scelta Civica “La Giunta regionale presieduta da Roberto Cota è stata un fallimento oltre ogni pessimistica previsione. Le vicende giudiziarie di questi 4 anni (ricordiamo uno dei primi scandali che hanno toccato la sanità piemontese, per poi finire con una selva di consiglieri rinviati a giudizio per Rimborsopoli) hanno dato al Paese e ai suoi cittadini un quadro tutt’altro che edificante dell’istituzione regionale. Occorre quindi prepararsi per il prossimo voto regionale, con la proposizione di programmi concreti che devono essere predisposti”.

Per Sergio Chiamparino: “Ho già detto di essere disponibile a candidarmi e, se il Pd lo deciderà, anche a fare le primarie, a condizione che siano vere. Ora aspettiamo solo  di conoscere le date del voto. Sono contento come cittadino: che vinca il centrodestra o il centrosinistra, tra pochi mesi il Piemonte tornerà ad avere certezze”.

Per  Gianna Pentenero, candidata alla segreteria del PD Piemonte: “Ora si vada alle elezioni a maggio, insieme alle europee. E il Partito Democratico si dia un percorso rapido per ufficializzare il suo candidato alla presidenza della Regione Piemonte, dotarsi di un programma serio e definire la coalizione con cui presentarsi agli elettori, risollevando finalmente il Piemonte dai disastri compiuti da Roberto Cota e dalla Lega Nord in questi 4 anni”.

Secondo Eleonora Artesio Capogruppo regionale FDS, Stefano Barbieri Segretario regionale PDCI, Armando Petrini Segretario regionale PRC: “Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, finalmente la Regione potrà essere riconsegnata alla volontà dei piemontesi, nelle consultazioni elettorali che ci auguriamo possano essere indette al più presto, con l’obiettivo di invertire radicalmente e rapidamente le politiche regionali su tutti i temi nevralgici: lavoro, sanità, trasporti, diritto allo studio, cultura.Il Piemonte ha bisogno di un’altra politica, di altre prospettive e di risollevarsi dalla crisi violenta che lo sta attraversando”.

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