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Erano randagi, ora sono dei veri cani antidroga

Redazione Quotidiano Piemontese

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cani-antidrogaGrillo, Tigro, Peppe, Dick, Ehxen e Oscar vedono, come si suol dire, il sole a scacchi. Sono sei e vivono tutti in prigione. Ma loro sono contenti perchè l’alternativa era la strada, abbandonati da qualche padrone che dietro le sbarre dovrebbe proprio farci un giretto e condannati ad una vita di stenti. Ora invece i sei randagi non solo sono stati adottati dalla polizia penitenziaria di Quarto, in provincia di Asti, ma sono diventati dei veri e propri segugi antidroga.
I sei meticci sono stati addestati in un’ala del carcere di Quarto, unico centro del ministero della Giustizia a livello nazionale e saranno ora in forza alle strutture penitenziarie di Lombarida, Campania e Puglia. Questi cani dal fiuto infallibile saranno utilizzati per scovare le sostanze stupefacienti nelle celle, sul corpo dei visitatori e anche in operazioni “su strada” in collaborazione con altre forze dell’ordine.
L’istruttore Angelo De Feo e l’ispettore Giorgio Satta sono entusiasti della riuscita del loro addestramento, compiuto con tecniche innovative e non punitive:

Siamo riusciti in due obiettivi, per noi entrambi fondamentali: dare a questi randagi una vita diversa, probabilmente più divertente, ed avere sei cani-poliziotto molto validi a costo zero per la pubblica amministrazione, senza dover comprare i cuccioli negli allevamenti.

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