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Saitta: le province restano 107, si poteva fare di più

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saittaAntonio Saitta, presidente della provincia di Torino e presidente dell’unione delle province italiane, è deluso dal ddl Delrio che promette l’abolizione delle province. In realtà, fa notare Saitta, le province rimangono 107, quello che cambia è la spesa sul costo degli amministratori. Ma per Saitta si sarebbe potuto fare molto di più.

“Con una maggiore attenzione guardando i dati e i numeri si sarebbe potuta fare un’ operazione molto più coraggiosa, però nulla vieta che si possa fare in futuro. La mia delusione sta nel fatto che c’era già un lavoro fatto. Le province alla fine erano d’accordo per l’accorpamento. In Piemonte avevano già l’accordo per ridurre le province da otto a quattro, inoltre contemporaneamente si potevano accorpare tutti gli uffici periferici dello stato. Monti non è riuscito a portare avanti l’accorpamento delle province perchè le resistenze della grande burocrazia dello Stato sono state forti e hanno vinto. E’ successo anche  questa volta perchè la proposta del governo Letta, che è quella del governo attuale, di fatto non tocca minimamente il grande costo dell’organizzazione dello stato. Oggi la grande burocrazia dello Stato ha una grande capacità di condizionamento della politica. Concretamente le province resteranno le stesse 107, e in futuro avranno meno funzioni. Quello che si risparmia è il costo degli amministratori che è di 32 milioni, ma si dimentica molto spesso quello che hanno detto la Corte costituzionale e molti economisti, ovvero che il trasferimento di funzioni ad altri enti come la regione comporta un aumento di costi, perchè non ci sono più economie di scala”.

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