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Per salvare una vita basta andare in Comune. A Settimo le dichiarazioni di donazione organi si registrano all’anagrafe

Redazione Quotidiano Piemontese

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donazioneDonare i propri organi, dopo la morte, e salvare altre vite. Scelta che ora, anche in Piemonte, come nelle Marche, in Umbria e in Emilia Romagna, si può fare in Comune, in maniera semplice. Il progetto ha come capolista piemontese la città di Settimo, prima in tutto il Nord Italia a mettere in pratica la novità. I cittadini interessati, desiderosi di donare i propri organi a seguito di decesso, possono recarsi nel proprio Comune, all’ufficio anagrafe, e dichiarare la loro volontà, cosa che, fin’ora si poteva effettuare solo tramite le associazioni Aido e Admo o Asl di riferimento territoriale. L’iniziativa è nata da alcune segnalazioni e richieste tramite Facebook sulla pagina del Comune di Settimo, a Fabrizio Puppo, assessore locale all’Economia. La solidarietà si esprime anche tramite i social network. Il servizio non prevede costi e in soli tre giorni di attivazione, 18 persone, tutte maggiorenni come deve essere, hanno rilasciato il proprio consenso all’espianto degli organi. La comunicazione resta privata, non compare sui documenti dei donatori ma viene trasmessa al sistema informativo dei centri trapianti nazionali. Il Piemonte, inoltre, come numero di residenti è tra le regioni più generose in termini di donatori, sebbene le liste d’attesa per un trapianto siano molto lunghe.  

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