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L’ultima spiaggia è diventata la normalità, sempre più italiani impegnano i ricordi di famiglia per sbarcare il lunario

Redazione Quotidiano Piemontese

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monte pegniLa crisi economica, le immigrazioni da Paesi in guerra e molto poveri, i cosiddetti nuovi italiani, quelli vecchi disoccupati, insomma c’è sempre più bisogno di recuperare soldi per sbarcare il lunario. Ecco perché sono sempre più numerose le persone che si rivolgono al banco dei pegni, il monte di Torino, quello di Intesa San Paolo. Secondo i calcoli della banca d’Italia dal Monte dei pegni transitano almeno trentamila italiani al mese, in via Botero, passano 400, 500 persone al giorno, soprattutto in prossimità della fine di ogni mese. Si consegnano vecchi gioielli di famiglia, qualche collana d’oro, gli orecchini della prima comunione o della cresima, l’anello ereditato dalla nonna. Tutto quello che si possiede in cambio di denaro con cui pagare le proprie spese. Un tempo, rivolgersi al banco dei pegni era l’ultima spiaggia per ottenere un po’ di spiccioli, oggi invece questi negozi sono attuali e diventano più forniti che mai. I banchi dei pegni rappresentano un piccolo sollievo per il portafogli degli italiani e degli stranieri che vivono nel Bel Paese, ma diversamente dal passato i clienti sono professionisti, padri divorziati o disoccupati. Si tratta di un modo veloce per pagare i propri conti. Ci si rivolge ad uno dei monte pegni con documenti di identità e l’articolo che si desidera impegnare e non sempre chi lo impegna riesce a riscattarlo. La banca anticipa subito il 35-40% del valore del bene consegnato. E non c’è solo il banco dei pegni, ma i negozi “Compro Oro” che, ormai si trovano in tutte le città italiane. Ci si disfa dei ricordi di famiglia, dei pochi beni a disposizione per portare il cibo in tavola o pagare le bollette.

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