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Politica

Fassino al Filadelfia, le reazioni dell’opposizione: ”Ha mentito, si spieghi”, ”No, si dimetta”

Redazione Quotidiano Piemontese

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700_dettaglio2_Fassino-ditoIl gesto volgare rivolto ai cittadini – tifosi del Toro – di Torino dal loro sindaco, Piero Fassino, continua a far discutere, e quel dito continua a rimanere alzato il giorno dopo nelle reazioni della politica e in particolare dell’opposizione. Non è neppure solamente il gestaccio di per sè a scatenare l’indignazione, quanto successiva la smentita del primo cittadino, poi a sua volta contro-sbugiardato da un video di cui ignorava l’esistenza.
Bisognerà aspettare probabilmente una settimana perchè il diretto interessato – ora impegnato a Ginevra – venga a rispondere in Sala Rossa. Intanto, i consiglieri M5S, Bertola (autore peraltro delle immagini che hanno confermato il “dito”) e Appendino, parlando di “un sindaco incapace di gestire il dissenso e incapace di dialogare con la città”, argomentazioni peraltro già usate nei giorni precedenti riguardo alla manifestazione del 1 maggio.

Piuttosto moderata la reazione leghista (“Reazione eccessiva”), meno quella di FdI, con Marrone che lancia un sospetto (“Se racconta frottole su sciocchezze simili è lecito immaginare menta pure su questioni ben più importanti”) e Crosetto: “Se fare il sindaco lo innervosisce, si dimetta”. Tronzano, per FI, parla di gesto “avvilente”. Di segno opposto, evidentemente, le parole della maggioranza. L’assessore allo sport, Gallo, punta il dito sui contestatori: “Azioni non degne del ricordo del Grande Torino”, mentre il capogruppo Paolino parla di “umanità” di Fassino nel trascendere di fronte alle provocazioni. Il radicale Viale, che difende Fassino (“più elegante lui dei contestatori”), stupisce ma non troppo: da molti anni, e specie sulla vicenda Filadelfia, il consigliere è in rotta con la tifoseria del Toro.

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