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Secondo una ricerca il 64% dei torinesi sono dei maleducati tecnologici

Redazione Quotidiano Piemontese

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smartphone-tabletSecondo uno studio, condotto da Found, un’agenzia di comunicazione  che ha studiato  circa 600 torinesi, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni, il 64% dei torinesi sono dei maleducati tecnologici praticamente affetti da una mobile incivility, l’abuso della tecnologia in ogni sua forma e in qualsiasi situazione.

Non possono vivere senza il loro tablet, non esitano a dare una sbirciatina ai social network anche durante le riunioni di lavoro e maneggiano il cellulare anche durante i pasti e nei momenti d’intimità. Sono i torinesi affetti dalla “mobile incivility”, l’abuso della tecnologia in ogni sua forma e in qualsiasi situazione, che a Torino ha colpito il 64% della popolazione. La suoneria che squilla a tutto volume anche in ufficio, raffiche di messaggini inviati durante una serata con gli amici, un esercito di mobile dipendenti che si aggirano per Torino con lo sguardo fisso allo schermo del loro smartphone. Per qualcuno si tratta di semplice evoluzione sociale e tecnologica, per altri invece è una vera e propria nuova forma di maleducazione, chiamata “mobile incivility.

Tra i comportamenti più detestati dai torinesi l’utilizzo dello smartphone durante l’orario di lavoro (65%) , l’essere costantemente appiccicati al cellulare (57%), e la suoneria a tutto volume che squilla durate i momenti intimi e il tempo libero (56%). Ma chi sono gli incivili dell’era mobile? A sorpresa dallo studio è emerso che i torinesi maggiormente “mobile-addicted”, protagonisti di comportamenti contrari al bon ton, sono gli adulti, appartenenti alla fascia 35-50 anni (66%), seguiti dai giovanissimi, inclusi nella fascia 18-25 (54%) e dalle persone in età avanzata comprese tra i 55 e 65 anni (27%) che, a causa della poca esperienza con gli apparecchi hi-tech, spesso sbagliano nell’impostare il volume delle suonerie dei cellulari o dei lettori multimediali.

 

Le donne sono più “mobile-educate” degli uomini, attestandosi su un 58% di maleducate contro il 69% dei maschi. I comportamenti più detestati dagli uomini sono l’utilizzo dello smartphone durante l’orario di lavoro e soprattutto durante intense riunioni col capo (65%), stare costantemente appiccicati al cellulare (57%) e l’invio a ripetizione di messaggi da parte della compagna (40%). Le donne invece detestano la suoneria a tutto volume in spiaggia e sui mezzi pubblici (70%), chi utilizza il cellulare durante i pasti (58%) e gli uomini che controllano ogni minuto le notizie sportive, anziché dedicarsi alla propria dolce metà (56%).

I luoghi dove più spesso si manifesta la mobile incivility sono l’ufficio (62%), in cui i colleghi spesso ascoltano la musica nelle cuffiette a tutto volume o non si ricordano di impostare sulla modalità silenziosa il proprio smartphone. A seguire i mezzi pubblici (50%), la camera da letto (33%) e la cucina (32%).

Quali sono gli apparecchi tecnologici che arrecano più disturbo alle persone? Al primo posto, per distacco, si piazza lo smartphone (76%), re indiscusso del disturbo elettronico grazie alle fastidiosissime suonerie, alla musica diffusa ad alto volume senza l’uso delle cuffie e alla possibilità sempre più ampia di consultare social network e web; a seguire il tablet (46%), il PC (27%) e la TV (25%).

Le 5 tribù della mobile incivility

Social addicted
E’ quella categoria di persone che passa più della metà della propria giornata sui social network, postando citazioni e aforismi letti per la prima volta su Facebook, mettendo online la foto del proprio pranzo su Instagram e twittando ogni gol della propria squadra del cuore; il tutto ignorando completamente chi e cosa li circonda, anche nei momenti di socializzazione o d’intimità.

Disturbatori seriali

Sono coloro che per appagare l’incessante voglia di tecnologia arrivano a giocare con il cellulare durante le riunioni di lavoro, esultando a ogni nuovo record battuto e costringendo i colleghi a distrarsi. Queste persone sono capaci di scontrarsi con gli altri pedoni sul marciapiede, tenendo lo sguardo fisso, rivolto allo schermo del tablet, o di mandare in tilt il traffico cittadino perché intenti a scrivere un sms al semaforo.

Audiolesi immaginari

Se li incontri per strada o ci lavori fianco a fianco li riconosci subito: suoneria dei dispositivi mobile che spacca i timpani, conversazioni urlate al telefono come si stesse parlando a una persona dura d’orecchi e stereo dell’automobile a tutto volume che fa tremare i vetri. Tutto questo senza preoccuparsi minimamente dei colleghi concentrati o dei compagni di viaggio che cercano di rilassarsi durante gli spostamenti casa-lavoro.

Cyber Marpioni

Sono uomini e donne, di tutte le età, che tartassano di messaggi, email e poke le proprie prede online. “Sei bellissima”, “I tuoi occhi sono blu come il mare”, “Vuoi chattare con me?”: un esercito di migliaia di cyber-marpioni che non dà tregua a chi usa i social network e il PC semplicemente come oggetto di svago e relax, rischiando spesso di risultare dei maleducati.

Asfissianti self  made PR

Invitano tutti i loro amici a centinaia di eventi improbabili e per nulla interessanti, taggano decine di persone in foto postate online come materiale promozionale e intasano i diari di Facebook con link che danno solo fastidio. Chi non ha un amico che lo tartassa con questo genere di “disturbi cibernetici”?

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