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Cultura

Franceschini a Torino: ”Musei gratuiti ogni domenica”; la replica: ”E con quali risorse?”

Redazione Quotidiano Piemontese

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leonardo da vinci - autoritrattoI 28 Ministri dei Beni Culturali dei 28 Paesi membri dell’Unione Europea si ritrovano alla Venaria Reale, e l’occasione non manca di far nascere una nuova polemica fra l’amministrazione cittadina di Torino e il delegato italiano, ministro Dario Franceschini, dopo quella estiva che vide il capoluogo piemontese inizialmente escluso da qualsiasi considerazione di carattere nazionale per le proprie attrazioni turistiche (polemica poi rientrata). Subito dopo aver lasciato la GAM dove ha visitato in anteprima la mostra su Roy Liechtenstein, l’esponente PD ha lanciato un suo personale auspicio: “I musei, non sono quelli statali ma pure municipali, devono essere gratuiti ogni domenica”.

Un’uscita che non ha esattamente trovato il plauso delle istituzioni locali, che hanno reagito con uno scetticismo improntato al “E i fondi chi ce li dà?”. L’assessore comunale Braccialarghe fa notare come, anzi, una massa di turisti attratti dalla gratuità comporterebbe la necessità di un aumento di personale addetto, con relativi costi ulteriormente aumentati; quello regionale, Parigi, rivela come anche solo una domenica gratis al mese costerebbe alla sola Venaria mezzo milione all’anno in mancati incassi, mentre la direttrice di Stupinigi, Marta Fusi, conferma e sottolinea come per esempio la Palazzina di caccia veda le festività costituire il 70% delle proprie entrate.

“La domenica gratuita costituirebbe un effetto volano per cui la gente poi tornerebbe nei musei in settimana”, l’argomentazione portata da Franceschini a sostegno della propria tesi. Che però convince poco.
La visita torinese del Ministro è però stata l’occasione perchè questi si esprimesse con toni entusiastici nei confronti del Polo Reale, ma non solo: da parte sua è arrivato anche l’appoggio pieno a Fassino nella sua intenzione di esporre al pubblico l’Autoritratto di Leonardo da Vinci, almeno per l’Expo 2015; dove? Nella sala principale di Palazzo Reale. Il delicato capolavoro dovrebbe così fare poca strada, per uscire dal suo caveau.

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