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“Truffatori delle vacanze estive” raggirano due albesi

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’estate si avvicina e le “truffe vacanziere” fioccano. I carabinieri di Alba, nei giorni scorsi, hanno avuto a che fare con sedicenti “imprenditori della vacanza”, truffatori che mostravano belle case al mare che, in realtà non esistevano. Due le più recenti vicende. Una ai danni di una donna di Alba, l’altra di un venditore di vini d’annata, sempre di Alba.Nel primo caso, la donna, infermiera 30enne, essendo interessata all’affitto di una casetta al mare, in Liguria, ha cercato su alcuni giornali gli annunci immobiliari trovando quello che faceva al caso proprio. Una bella soluzione ad Alassio.

L’infermiera ha preso accordi telefonici con il proprietario dell’appartamento ligure, o meglio con quello che credeva fosse il proprietario, concordando il periodo vacanziero per la locazione e il pagamento della caparra per bloccarla.

Dopo aver pagato con carta postepay 600 euro il proprietario è svanito nel nulla. E’ diventato irrintracciabile e, insospettita, la donna si è recata ad Alassio per verificare la situazione. Lì ha scoperto che all’indirizzo dove figurava la casa, inrealtà c’è un supermercato e non un appartamento vista mare.

Denunciati i fatti in caserma, i militari hanno iniziato le indagini, utilizzando i tabulati telefonici, la transazione con postapay e hanno identificato il truffatore. Si tratta di un 45enne, pregiudicato torinese, specializzato in raggiri del genere, ora accusato di truffa e sostituzione di persona.

Nel secondo caso ad essere raggirato è stato un albese che, contattato di persona nel suo punto vendita da un commerciante di Asti intenzionato ad aprire un bar sulla riviera Ligure gli ha consegnato vini pregiati per un valore complessivo di oltre 3.500 euro ricevendo in pagamento un assegno.

Quando però il venditore si è recato in banca per incassarlo ha scoperto che l’assegno era un cabriolet, cioè privo di copertura fondi in quanto tratto da conto corrente estinto proprio il giorno prima della consegna dei vini. I militari, ricevuta la denuncia del titolare dell’enoteca, hanno esaminato le immagini del sistema di videosorveglianza di cui è dotato il locale fino a risalire all’astigiano, ora accusato di truffa ed insolvenza fraudolenta.

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