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I sindacati contro la liquidazione milionaria all’Ad di Iren Nicola De Sanctis:

Redazione Quotidiano Piemontese

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gruppo-irenI segretari generali Cisl di Genova, Torino, Parma-Piacenza e Reggio Emilia hanno scritto una lettera aperta ai sindaci di Torino, Genova, Parma, Piacenza e Reggio Emilia e provincia, in quanto proprietari del 51% di Iren dopo la notizia che la stessa e Nicola De Sanctis, amministratore delegato nominato nel giugno 2013, hanno concordato una risoluzione del rapporto quale amministratore che prevede una buonuscita di 900 mila euro. A questi si aggiungono o 50 mila euro di bonus maturato sui risultati 2014, più di 200 volte quello che avrebbe percepito di TFR un dipendente per lo stesso periodo di lavoro.

Non solo ma secondo il sindacato De Sanctis “esce dalla porta ma rientra dalla finestra” dato che Iren si è già impegnata a sottoscrivere con lui un contratto di advisoring dell’importo di 400 mila euro, valevole fino al 31 dicembre 2015.

Ma le sorprese non finiscono:

Non basta: da poche ore sappiamo che è già stato nominato il nuovo amministratore delegato, per cui attualmente le posizioni economiche che vengono retribuite dal gruppo sono due: De Sanctis, che manterrà il rapporto come dirigente fino al 31 dicembre 2015, e quella di Massimiliano Bianco, nuovo Ad. Quindi: Iren pagherà due amministratori delegati!
Le motivazione addotte da Iren per questo recesso consensuale appaiono piuttosto ambigue e vaghe. Non è chiaro se l’accordo serva, in realtà, ad evitare un esplicito giudizio di merito sulle trimestrali di bilancio di Iren.
La Cisl, nella sua visione del lavoro e delle responsabilità sociali, ritiene che sia mai tempo di premi o stipendi milionari ai manager. Soprattutto se sono chiamati a dirigere multiutility che erogano servizi essenziali, che nelle loro linee guida contemplano il fare economie di scala per permettere un efficientamento del servizio pubblico (e quindi un miglioramento dei servizi) e una maggior sostenibilità dei suoi costi per le famiglie e i cittadini.

La realtà, purtroppo, è un’altra: continua ad aumentare il costo del servizio rifiuti, sale la bolletta del gas e il costo del servizio idrico. Un esborso, ad esempio, calcolato in 130 euro in più all’anno a famiglia, solo per le bollette idriche.
Certi avvenimenti hanno una loro crudezza, particolarmente avvertibile in tempi di crisi.
Voi Sindaci siete sicuramente ben consapevoli dei tanti cittadini che si rivolgono ai vostri servizi per richiedere un aiuto per far fronte alle bollette che non riescono più a pagare a causa della diminuzione o della mancanza di salario, e degli utenti, sempre più numerosi, a cui viene sospesa l’erogazione del gas per morosità, o quelli a cui vengono tagliati i servizi perché, pur avendo sempre pagato regolarmente le bollette, l’azienda non è in grado di differenziare le utenze.

La nostra Organizzazione Sindacale ritiene che non sia accettabile un costo milionario per un manager, nemmeno se sta uscendo dall’azienda. Come Cisl di Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia, vi chiediamo di essere tramite nei confronti dei cittadini dei vostri comuni per quanto riguarda gli ultimi avvenimenti, sospendendo il maxi pagamento ed individuando stipendi più “etici” per i Vostri manager, investendo sia nelle strutture dei vostri servizi, che richiedono una quantità di manutenzione ordinaria e straordinaria non sempre ottemperata al meglio, sia sul personale che vi lavora, vera risorsa dell’azienda.
Tutto ciò, al fine di assumere concretamente, e non solo a parole, la tanto dichiarata (e certificata dal vostro bilancio di sostenibilità) responsabilità sociale del gruppo Iren.

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