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Cultura

Online la Via Alta degli itinerari del turismo religioso da Torino ad Arles

Redazione Quotidiano Piemontese

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0053_TUINVE’ online il progetto europeo Via Alta, realizzato da Provincia di Torino, in partenariato con il Comitato del Turismo del Dipartimento delle Hautes-Alpes e con il Comitato del Turismo della Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur. Le novità del progetto si trovano nel portale Internet www.via-alta.com e in cartine turistiche in italiano, francese e inglese, disponibili nei punti di accoglienza dell’Atl Turismo Torino e provincia.

La Via Alta si pone come la testimonianza dei conflitti del passato, invitando gli escursionisti che la percorrono a prendere coscienza della sua importanza politica, commerciale e spirituale. La Via riprende il tracciato della Via Domizia, creata dai romani nel II secolo a.C. per assicurarsi il predominio militare sulla Gallia e per diffondere la loro cultura: ne sono testimonianza le vestigia romane della città di Arles, che figurano nel Patrimonio mondiale dell’umanità.

La comparsa della religione cristiana in Europa nell’Alto Medio Evo ha conferito alla Via Alta una dimensione spirituale del tutto nuova. Alla congiunzione tra la Via Francigena verso Roma e il Cammino di Santiago di Compostela verso la Spagna, la Via Alta offre la possibilità di scoprire molti monumenti del Cristianesimo: Notre Dame du Réal a Embrun, Notre-Dame-du-Laus, la Sacra di San Michele, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, la Basilica di Sant’Andrea a Vercelli, l’Abbazia di Boscodon, il Monastero di Ganagobie, l’Abbazia di Novalesa. La Via Alta porta a riscoprire i periodi sfarzosi della storia, durante i quali i potenti dominavano con ostentazione, come nella Avignone dei Papi del XIV secolo o nella Torino dei Duchi di Savoia e Re di Sardegna.

Percorrendo la Via Alta si attraversa una frontiera naturale e politica, punteggiata di imponenti opere di difesa militare, come il Forte di Exilles e le fortificazioni di Vauban di Briançon e Mont-Dauphin classificate dall’UNESCO. I poli urbani di Embrun (mura antiche), Tallard (Castello), Sisteron (Cittadella) e le Residenze Reali intorno a Torino sono la prova tangibile dell’incubo ancestrale e plurisecolare delle invasioni.

Oltre ad ammirare le vestigia del passato, percorrendo la Via Alta si attraversano o si sfiorano veri e propri “gioielli naturali”, non toccati dall’urbanizzazione eccessiva: il Lago di Serre-Ponçon, i ghiacciai del Parco nazionale degli Ecrins, le riserve naturali del Parco delle Alpi Cozie in Val di Susa, il Parco Naturale regionale del Luberon. La Via Alta è adatta agli escursionisti in cerca di esercizio fisico, di contemplazione o di ritorno alle origini. I prodotti ed i servizi a disposizione dei turisti rispondono alle esigenze di una clientela di “senior attivi” ma non soltanto. Le offerte spaziano tra relax, scoperta del patrimonio, gastronomia ed è il viaggiatore stesso che modella la Via Alta a sua immagine.

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