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Cronaca

‘Il fenomeno gender’. Monica Cerutti: la nostra lettera è stata ignorata dal parroco di Rivarolo

Redazione Quotidiano Piemontese

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monica-ceruttiSecondo don Raffaele Roffino, il parroco di Rivarolo, l’articolo sull’omosessualità della professoressa Cristina Zaccanti pubblicato sul bollettino parrocchiale sarebbe dovuto servire a “stimolare la discussione e il confronto”. Dalla diocesi avevano fatto sapere che se fossero arrivati altri articoli sul tema, anche in risposta a quello della Zaccanti, lo avrebbero pubblicato. Sul tema  A distanza di qualche mese dalla vicenda, Monica Cerutti, Assessora regionale con delega ai Diritti Civili e ricorda che “il Centro di Coordinamento regionale contro le Discriminazioni si è attivato e ha preparato una lettera di risposta che abbiamo inviato a don Roffino a metà novembre circa”.

“Ci tocca – prosegue Monica Cerutti – dover constatare che sul bollettino parrocchiale di Rivarolo del natale 2014 non è stata pubblicata la nostra lettera. In buona fede ci eravamo illusi che ci fosse veramente uno spiraglio per la discussione e il dialogo, tutto questo in nome del bene di tutti coloro che chiedono di vedere riconosciuti i loro diritti”. Sul bollettino parrocchiale di Rivarolo distribuito in occasione delle festività natalizie non è stata pubblicata la lettera spedita dal Centro di Coordinamento regionale contro le Discriminazioni, ma non è neppure stato pubblicato alcun articolo che si contrapponesse alle teorie della professoressa Zaccanti. “Noi non ci siamo dimenticati quel che abbiamo letto – ha aggiunto l’assessora -. In quell’articolo si parlava di “imposizione dell’ideologia gender”; della “pedofilia come una delle tante vie per soddisfare il piacere” che potrebbe perfino “diventare un metodo pedagogico ammesso anche dall’ONU”; si insinua che nelle scuole italiane vengano somministrati ormoni ai bambini affinché, venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere sul loro orientamento sessuale. Il diritto di opinione è sacrosanto, ma non pubblicare una voce differente – ha concluso Monica Cerutti – può essere interpretato come un’adesione a quelle teorie. Noi al contrario intensificheremo il nostro sforzo per difendere i diritti di tutte e di tutti”.

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