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Art bonus, sconti sulle tasse per privati e aziende che finanzieranno i restauri artistici a Torino

Gabriele Farina

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po-gran-madreA Torino nasce l’Art bonus. Il capoluogo si affida ai privati per il restauro delle proprie bellezze artistiche. Chi finanzierà il restauro di un palazzo storico o di un monumento si vedrà restituire il 65% dell’investimento in tre anni. L’Art bonus vale sia per i privati cittadini che per le imprese. Torino è la prima tra le grandi città a sperimentare un meccanismo del genere per conservare le proprie bellezze. Ogni singolo potrà versare una cifra non superiore al 15% del proprio reddito imponibile. 5% dei ricavi annui se si tratta di un’azienda. L’assessorato alla Cultura ha individuato due primi gruppi di intervento. Il primo riguarda monumenti ed edifici che hanno bisogno di restauri, manutenzione e nuovi allestimenti. ne fanno parte piazza e tempio della Gran Madre, costo 1 milione e mezzo, Mausoleo della Bela Rosin, 350 mila euro, ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, 480 mila euro, conservatorio Giuseppe Verdi, 120 mila euro, biblioteca Villa Amoretti, 250 mila euro, il gruppo monumentale in piazza IV Marzo e il monumento ad Angelo Brofferio nei giardini della Cittadella, 40 mila euro. In più ci sono gli edifici scolastici storici di via Banfo 32, scuola primaria Pestalozzi, per 800 mila euro e di via Vidua 1, scuola elementare Buoncompagni, 1 milione e 800 mila. E ancora le collezioni della Biblioteca civica centrale per un valore di restauri pari a 150 mila euro.
Il secondo gruppo comprende le Biblioteche civiche con due progetti da 450 mila e 230 mila euro, l’Archivio Storico, 30 mila euro, il Museo Pietro Micca, 50 mila euro, e il Museo Torino.

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