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Economia

Indagine trimestrale Confartigianato Piemonte: torna la fiducia e la produzione cresce dopo 35 trimestri negativi

Redazione Quotidiano Piemontese

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La terza indagine trimestrale congiunturale del 2015 di Confartigianato Imprese Piemonte è caratterizzata dal recupero di fiducia da parte delle imprese artigiane, già in parte evidenziatosi nel precedentesondaggio. Per la produzione totale, dopo ben 35 trimestri negativi, si prospetta ora un saldo positivo, passando dal –20,96% al +5,14%. I comparti che registrano aumenti della produzione sono: attività varie (57,50%), impiantisti (51,92%), tessile/abbigliamento (43,33%), pulitintolavanderie (35,00%), imprese di pulizie (25,00%), grafica (22,50%).
Anche il saldo dei nuovi ordini, pur se ancora negativo, migliora, passando dal –18,19% al –0,60% . I settori in cui si riscontrano aumenti di nuovi ordini sono: attività varie (42,50%), tessile/abbigliamento (36,67%), impiantisti (32,69%), grafica (17,50%).
Riprende fiato anche il carnet ordini, con previsioni di commesse superiori ai tre mesi salgono dallo 0,88% al 7,15% confermando il rafforzamento di una programmazione che supera il brevissimo periodo.
Per quanto riguarda i nuovi ordini per esportazioni, si assiste ad una riduzione della negatività del saldo, che passa dal –8,08% al –2,57% .
Il saldo dell’andamento occupazionale, dopo 29 trimestri negativi, supera finalmente la linea dello zero, passando dal –2,28% al 3,35%. I settori in cui si prevedono aumenti occupazionali sono: grafica (37,50%), imprese di pulizie (35%), tessile/abbigliamento (30%), pulitintolavanderie (30%), alimentare (23,81%), impiantisti (23,08), attività varie (17,50), legno (15,00%).
Le imprese intenzionate all’ assunzione di apprendisti salgono dallo 0,35% all’ 8,70% , testimoniando un parziale mutamento di valutazione della categoria artigiana nei confronti di un istituto che, potenzialmente, potrebbe garantire sbocchi occupazionali ai giovani e continuità a molte piccole e piccolissime imprese.
Le previsioni di investimenti per ampliamenti salgono dallo 0,35% al 3,54%, mentre le imprese intenzionate ad investire per sostituzioni aumentano dallo 0,53% al 6,20%.
Anche le previsioni di incassi regolari migliorano, passando dal 34,09% al 46,48%; le ipotesi di ritardi scendono dal 64,15% al 45,35%.
“Ci troviamo di fronte –osserva Maurizio Besana, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– ad una inversione di tendenza delle previsioni delle imprese artigiane che, dopo anni di pessimismo pienamente giustificato dalla crisi epocale iniziata nel 2008, ricominciano a vedere la luce. Il miglioramento dei conti pubblici dell’Italia ed il recupero di credibilità nei confronti dell’Unione Europea sono indubbiamente elementi positivi, come anche gli ultimi dati Istat sul Pil che finalmente ha ripreso a crescere e dovrebbe consolidare il proprio recupero nell’anno prossimo (1,3%). Gli artigiani hanno compreso che l’uscita dalla crisi passa attraverso un profondo mutamento produttivo ed organizzativo per adattarsi ad una realtà economica che sarà comunque molto diversa da quella di prima”.
“Per ‘premiare’ la voglia di ripresa delle piccole imprese ed evitare di perdere opportunità che potrebbero non ripresentarsi –conclude Besana– occorrono ora decise misure da parte del Governo su: riduzione sul fardello fiscale, sburocratizzazione, incentivi all’export”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha elaborato la terza indagine trimestrale 2015 sulla base di un questionario proposto telefonicamente ad un campione di oltre 2500 imprese artigiane piemontesi, appartenenti ai settori di produzione e di servizi più indicativi.

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